“Per un Buon Inizio!” questo l’accattivante titolo del Convegno nazionale che si terrà il 12 gennaio 2013 alle ore 16.30 a Faenza, al Museo delle Scienze Malmerendi (Via Medaglie d’oro 51), nell’ambito del programma di eventi sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza con il patrocinio dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza. Il Convegno, organizzato da realtà locali e dalle associazioni che hanno dato vita alla “Campagna nazionale difesa del latte materno dai contaminanti ambientali“, si propone di fare il punto sui rischi che l’esposizione all’inquinamento ambientale comporta per la salute, in particolare dell’infanzia. A conclusione della serata, verranno presentate 10 domande da sottoporre ai futuri candidati premier nella speranza di ottenere risposte chiare. Le domande sono scaricabili dal sito della Campagna nazionale e sono di scottante attualità, specie in vista delle prossime scadenze elettorali e della fase di recessione economica, crisi occupazionale, sociale e peggioramento della qualità della vita che stiamo attraversando.
L’ informazione su ambiente e salute continua purtroppo ad essere estremamente carente; eppure ridurre i rischi ambientali significa non solo investire in salute, ma anche aumentare la produttività della nazione migliorando ad esempio il Quoziente Intellettivo. Non si tratta di fantastiche illazioni, ma di dati scientifici inoppugnabili, già da tempo noti e di recente confermati. Un recentissimo articolo – “Economic benefits of methylmercury exposure control in Europe: Monetary value of neurotoxicity prevention” Environ Health. 2013 Jan 7;12(1) – ha valutato l’esposizione prenatale a metilmercurio, analizzato nei capelli di 1875 donne in età riproduttiva di 17 paesi europei, confrontandolo con dati di letteratura. Secondo questa indagine ogni anno in Europa (specie nel Sud Europa), ancora oggi circa 1.866.000 bambini nascono con una esposizione al di sopra di 0,58 µg/g (limite di “sicurezza” secondo l’Oms) e 232.000 bambini con un livello addirittura 5 volte maggiore (2.5 µg/g). In Italia si stima che nascano ogni anno 380.000 bambini con livelli oltre il limite.
Gli autori hanno valutato che a tali livelli di contaminazione corrisponde una perdita di oltre 600.000 punti di QI ogni anno. Il costo per la società correlato a tale perdita è valutabile, come minimo, fra gli 8 ed i 9 miliardi di euro l’anno, senza peraltro tenere conto dei costi correlati alle altre patologie dovute all’esposizione a mercurio. Prevenire l’esposizione prenatale a mercurio potrebbe quindi portare un beneficio economico di pari portata. Un altro recente studio relativo ai rischi per la salute da pesticidi (Health impact and damage cost assessment of pesticides in Europe (Environ Int. 2012 Nov 15;49:9-17) ha quantificato che l’esposizione a 13 principi attivi applicati a vigneti, alberi da frutta, ortaggi, comporti un costo annuo in Europa di 78 milioni di euro.
Non sono invece certamente neppure sommariamente stimabili i rischi correlati ad esposizione ad “interferenti endocrini”, ovvero quel complesso di sostanze comprendenti pesticidi, diossine, PCB, ritardanti di fiamma, ftalati, e numerosissimi altri, sempre più massicciamente presenti nel nostro ambiente di vita. Tali sostanze sono in grado di interferire, anche a dosi estremamente basse, con delicatissime funzioni quali quelle ormonali, riproduttive, immunitarie, neuropsichiche, metaboliche. Assistiamo ad un drammatico incremento, anche in giovane età, di disfunzioni tiroidee, diabete, infertilità, endometriosi, sindromi dismetaboliche, obesità, danni neuropsichici, patologie che una sempre più corposa letteratura scientifica correla alle esposizioni ambientali.
L’importanza di queste esposizioni è del resto documentata dal “decalogo per il cittadino” redatto dall’Istituto Superiore di Sanità per insegnare come difendersi dagli interferenti endocrini.
Su questi ed altri temi più specificamente correlati alla difesa del latte materno sarà incentrato il convegno del prossimo sabato a Faenza e certamente la giornata sarà una importante occasione per acquisire conoscenze e soprattutto scambiare esperienze fra tutti coloro che, nonostante le difficoltà del momento, non si rassegnano e resistono nel difendere quel bene supremo che è la salute, specie quella dei bambini che hanno tutto il diritto di venire al mondo sani e di vivere in un ambiente salubre. La situazione è grave ma non siamo disperati, vogliamo trasmettere un messaggio forte, capace di sostituire la paura con il coraggio e la speranza. Dobbiamo agire, dobbiamo essere intransigenti perché il tempo della mediazione ha concluso il suo ciclo ed ha lasciato sul terreno fin troppe macerie.