Il candidato del Pd alle elezioni, leader del partito a Enna, annuncia di voler querelare il Fatto Quotidiano, che ha rivelato il contenuto dell'informativa dei carabinieri che nel 2008 aveva portato l'arma a chiedere l'arresto del senatore. Lui si difende: "La Procura ha chiesto la distruzione delle intercettazioni che mi riguardano"
Vladimiro Crisafulli si difende. “Ho dato mandato ai miei legali di presentare un’azione nei confronti del Fatto Quotidiano perché sono cose totalmente inventate e non c’è nulla di vero. Non sono mai stato indagato e addirittura la Procura ha chiesto la distruzione delle intercettazioni che mi riguardano”.
Il candidato del Pd alle politiche, leader del partito a Enna, reagisce così alle rivelazioni pubblicate ieri dal nostro giornale, riguardanti alcuni affari del senatore siciliano, che avevano portato i carabinieri a chiedere il suo arresto per associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata e turbativa delle gare nel 2008. Sull’edizione in edicola oggi la seconda puntata della vicenda.
Parlando con i giornalisti a Palermo, Crisafulli ha detto che “si tratta solo di una polemica sterile e complottista per mettere in imbarazzo me, il procuratore Grasso e Bersani”.