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Isabella Bertolini dice no a Monti. “Lui apre al Pd e io non mi candido”

L'ex pasionaria di Silvio Berlusconi aveva già sbattuto la porta del centrodestra fondando Italia Libera con Stracquadanio e Pecorella, poi l'endorsment per ll'Agenda del professore e infine il colpo di scena: "Troppe ambiguità verso il centrosinistra. Rinuncio a presentarmi per il Parlamento"
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Si chiudono le porte del Parlamento per la deputata Isabella Bertolini, l’ex pasionaria emiliana di Forza Italia e poi del Pdl, che a novembre del 2011, con il governo ormai in fin di vita, scaricò Berlusconi, firmando una lettera al veleno. È stata lei stessa ad annunciare di aver rinunciato alla candidatura nella lista per Monti, in vista delle elezioni del 24 e del 25 febbraio. Troppe ambiguità e indecisioni sulla questioni delle alleanze con il centrosinistra, ha detto. “Non fa per me”.

E così dopo 12 anni, l’ex lady di ferro del Pdl lascia il posto a Palazzo. Nei giorni scorsi, il suo nome era circolato come papabile nelle liste per il Senato, a sostegno del premier uscente Mario Monti. “Non è assolutamente chiusa la questione di un mio inserimento nella lista Monti al Senato – aveva assicurato Bertolini – certamente ho fatto una scelta chiara da tempo, ho lasciato il Pdl, aderendo alla lista Monti”.

Le possibilità di spuntarla per la parlamentare modenese però erano sembrate già risicate, se non ridotte proprio a zero. Perché l’Udc, avevano confermato fonti centriste vicino al leader, in forza del proprio peso elettorale rispetto agli alleati, aveva fatto pressione per inserire il nome del numero uno di Confcooperative, Luigi Marino.

E così, al termine della trattativa, Bertolini ha annunciato il passo indietro. Senza escludere però un impegno nelle prossime europee o amministrative. “Ho aderito all’agenda Monti, trovando però poca chiarezza sul nodo della possibile alleanza con la Sinistra” ha spiegato alla stampa locale. Nel caso di un accordo con il Pd, secondo l’ex pidiellina, ci si troverebbe di fronte a un governo politico e non tecnico. “Legittimo, ma io non ci sto. Dopo 12 anni si può anche chiudere con il Parlamento e fare politica da fuori. Del resto, le due novità più importanti dalla politica dell’ultimo periodo sono arrivate proprio da fuori il Parlamento: Matteo Renzi e i 5 Stelle”.

Ceduto il posto a Palazzo Madama, l’ex deputata continuerà a lavorare a “Italia Libera, progetto politico autonomo promosso alcuni mesi fa dalla stessa Bertolini, dopo aver dato l’addio a Berlusconi e aver aderito all’agenda Monti. Con lei un nutrito gruppo di fuoriusciti del Pdl. Dall’ex avvocato difensore del cavaliere Gaetano Pecorella a Giorgio Stracquadanio, da Roberto Tortoli a Franco Stradella.

 

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