“Born Mobile”: si è svolto sotto questo filo conduttore l’International Ces 2013 di Las Vegas che ha ospitato più 3mila aziende del mondo dell’hi-tech dall’8 all’11 gennaio, proprio il settore mobile l’ha fatta letteralmente da padrone. Durante il discorso inaugurale Paul Jacobs, ceo di Qualcomm, ha sottolineato questo aspetto, dando numeri sulla crescita del mercato tecnologico nei prossimi mesi e ricordando come lo smartphone sia il principale (e a volte unico) sistema di accesso alla rete per la maggior parte degli utenti. Un aspetto che ha cambiato e sta cambiando radicalmente il modo di vivere, specialmente nei “nativi digitali” coloro cioè che fin da piccoli crescono in compagnia di dispositivi tecnologici. Non tanto il progresso tecnologico di per sé, quanto la presenza costante e capillare della rete che interagisce sempre maggiormente con gli oggetti che ci circondano.
Sono numerose le novità presentate che vanno in questa direzione: dal controllo a distanza degli elettrodomestici tramite smartphone, all’integrazione di servizi internet in oggetti comuni come macchine fotografiche o automobili. Proprio il settore automobilistico sembra essere stato oggetto di numerose attenzioni da parte delle principali aziende del settore, con un’integrazione sempre maggiore di comandi vocali, di sensori gps, di funzionalità comandate direttamente da smartphone, fino alla presentazione delle prime auto che si guidano e parcheggiano praticamente da sole.
Tra le altre novità presentate durante i tre giorni del Ces di Las Vegas, hanno attirato particolarmente l’attenzione quelle legate agli schermi. A partire dal PaperTab , l’ebook a inchiostro elettronico pieghevole e sempre più simile alla carta. «È un prototipo interessante – è il commento di Roberto Luppi, esperto di tecnologia del gruppo Altroconsumo -che potrebbe cambiare radicalmente il nostro modo di utilizzare gli schermi portatili, però è solo un prototipo e ci vorranno anni prima di poter superare alcune limitazioni, quali avere un’alimentazione altrettanto flessibile».
Numerose novità anche per il settore televisivo, nonostante la corsa continui ad essere verso schermi più sottili e luminosi, il vero filo conduttore tra le grandi aziende produttrici di tv, sembra essere ancora una volta l’interconnessione. Le tv si adattano in qualche modo ai ritmi frenetici della vita moderna e cercano di andare incontro alle esigenze del consumatore, liberandolo dalla rigidità dei palinsesti televisivi. Se a questo aspetto si aggiungono comandi vocali, gesture e funzionalità connesse con lo smartphone, dal CES di Las Vegas esce fuori il ritratto di una nuova tv, completamente differente da quella a cui siamo abituati e decisamente più rivolta a internet e ai canali in streaming.
«L’edizione di quest’anno – è l’analisi di Roberto Luppi – si può dire che è risultata sì interessante, sebbene non sia stato proposto nulla di veramente innovativo: quello che si è visto è per la maggior parte dei casi uno stressare sulle caratteristiche fisiche e/o sulle performance di prodotti già visti. Ad esempio, quest’anno grande spazio e risalto hanno avuto i televisori 4K: risalto meritato perché la qualità degli schermi in tecnologia 4K è effettivamente impressionante, però televisori 4K erano presenti anche l’anno scorso, solo leggermente più piccoli. Quindi quest’anno se ne sono visti di più, di modelli, e più grossi. Discorso simile per gli smartphone: ora vanno molto gli schermi più ampi (addirittura 6 pollici), per i quali è nato anche il nome “phablet” come contrazione tra phone e tablet. Anche qui si è “solo” aumentato lo schermo. Non voglio però dire che questa sia stata una brutta edizione del CES: certo è bello per gli appassionati aver modo di assistere a qualcosa di sconvolgente, però è giusto riconoscere l’importanza anche del migliorare (in termini qualitativi e nell’andare incontro ai gusti dei consumatori) l’esistente».
In questo contesto, inoltre, si è fatta sentire l’assenza di due grandi big dell’elettronica: Microsoft e Apple. «Per Microsoft è una questione di tempistica, dato che i loro prodotti vengono introdotti in tempi diversi e gennaio non combacia con i loro periodi. Per Apple, invece, si tratta semplicemente di disinteresse: non hanno nessun motivo particolare per presentare i loro prodotti assieme a quelli di altri e preferiscono organizzare fiere, eventi dedicati ai loro soli prodotti». Assenza, ormai consolidata, anche quella dell’Italia: «L’Italia è effettivamente inesistente in questo tipo di manifestazioni – continua la sua analisi Roberto Luppi di Altroconsumo -. Di grosse aziende di elettronica di consumo in Italia non ce n’è nessuna, per cui al CES possiamo trovare al massimo piccole realtà. L’anno scorso aveva suscitato molto interesse la presentazioni dell’”I’m spa” che aveva proposto l’Imwatch, il primo smartwatch, riscuotendo anche un certo interesse. Peccato che però sono passati 9 mesi prima che i primi modelli fossero messi in commercio e che la sua qualità effettiva non fosse proprio eccelsa. Quest’anno si è presentata nuovamente al Ces con una versione nuova dell’I’mwatch ma non se ne parla molto».