Il ministro della Difesa ha annunciato che il nostro Paese "darà il suo contributo nella lotta all'estremismo jihadista attraverso la concessione di basi aeree". Dunque nessun soldato impegnato direttamente nelle operazioni militari. Giulio Terzi ha sottolineato l'emergenza umanitaria che si è venuta a creare con oltre 350mila sfollati
L’Italia darà alla missione francese Serval in Mali supporto logistico, ma non “boots on the ground”, ovvero non ci saranno soldati italiani impegnati direttamente nelle operazioni militari. Lo ha spiegato al Senato il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, precisando che si tratterà comunque di un supporto logistico e “non sul terreno”. L’Italia è pronta a dare il suo sostegno in Mali “attraverso la concessione di basi aeree anche per le forze francesi”, così come fatto in questi giorni da Gran Bretagna, Germania, Danimarca e Belgio. Il ministro ha inoltre definito “inevitabile e corretta” l’operazione francese sul territorio africano: “Oggi – ha sottolineato Di Paola – ci sono consolidate presenze terroristiche nell’area”. Nel corso del suo intervento al Senato, ha ricordato che per la missione in Afghanistan la prospettiva è di diminuzione a fine 2013 delle circa 3mila unità impiegate in media nel paese. “Ma la situazione sarà più chiara – ha sottolineato – quando avrò parlato con il segretario alla Difesa Usa Leon Panetta. Approfondirò con lui e sulla base degli intendimenti americani capiremo meglio”.
Le parole del ministro della Difesa arrivano dopo quelle del ministro degli Esteri, Giulio Terzi, che ha spiegato come il nostro Paese fornirà “concreto sostegno logistico” con aerei da trasporto e ha annunciato che il 17 gennaio, in occasione della riunione straordinaria dei ministri degli Esteri dell’Unione europea dedicata proprio al Mali, sarà data “assoluta urgenza all’avvio della missione di 250 formatori che dovrebbero recarsi a Bamako per sostenere le capacità di una forza del Mali”. Terzi, intervenuto in un’audizione al Senato in seduta congiunta Commissione Affari Esteri e Difesa, ha sottolineato l’importanza di “arrivare a una rapida soluzione di questa crisi per evitare che si radichi la presenza endemica di forze estremistiche sul territorio”. Terzi ha ribadito innanzitutto “che il pieno sostegno italiano alla Francia” è in linea “con la risoluzione 2085 del Consiglio di sicurezza dell’Onu”.
“Il sostegno logistico italiano, ha aggiunto – riguarderà soprattutto i paesi africani che hanno difficoltà a trasferire le truppe sul piano logistico nelle zone dei combattimenti”. Terzi ha spiegato di aver già parlato del tema con il premier Mario Monti e con il ministro della Difesa Di Paola. Terzi ha anche denunciato “una emergenza umanitaria molto forte” come conseguenza della crisi del Mali precisando che ci sono “19 milioni di persone a rischio alimentare nel Sahel e 350mila sfollati”.