[brightcove]2096423983001[/brightcove]“Mi tassa il piffero?” ha chiesto il Cavaliere a Ilaria D’Amico che lo intervistava, poche ore prima di incontrare Antonio Ingroia nei corridoi de La7 salutandolo col gesto delle manette, in perfetto gangnam style, o di dare in testa a un cronista dell’Espresso un cartellone di polistirolo. “È il perfetto Vitellone felliniano, goliardico, infantile. Soprattutto simpatico. E sa una cosa? Funziona”, dice il critico letterario Marco Belpoliti, che sul sito doppiozero.com ha anche analizzato lo sketch numero uno di B., quello della sedia.
Professore, cos’ha pensato quando ha visto Berlusconi che spolverava il suo sgabello a Servizio Pubblico, dopo che lì s’era seduto Travaglio?
Era una scena da commedia all’italiana, da Sordi al cinepanettone. Era un gesto che voleva sdrammatizzare la sua lettera a Marco Travaglio, accattivare il pubblico e far ridere. Infatti, per la prima volta dall’inizio della trasmissione, aveva quel suo sorriso pienamente soddisfatto in volto. Poi c’è anche il fattore mania.
In che senso?
Da bravo venditore, Berlusconi è fissato con l’igiene, con l’alito fresco, con l’aspetto fisico, con la pulizia. Lui ha purificato quella sedia dalla presenza del nemico, estraendo il fazzoletto in maniera meccanica, sapendo di averlo in tasca pronto per l’uso.
Mossa studiata?
Poco importa, perché lui è un Totò per davvero. Attinge dal cabaret: è un attore, non un presidente. Se lo immagina Monti fare una cosa simile? Piuttosto, mi ricorda gli sberloni ai passeggeri del treno in partenza di Amici Miei.
Sembrano lontani i tempi del Berlusconi spregiudicato e aggressivo, che chiamava Gad Lerner per insultarlo e difendere la Minetti. È il Caimano cangiante che si adatta alla campagna elettorale?
Ricordiamo che l’ex premier nasce come intrattenitore sulle navi da crociera, però è evidente che essere antipatici prima delle elezioni non serva. Questo anche perché Berlusconi non è un politico, e non ha nulla da perdere: dubito che la simpatia sia sufficiente, ma certo male non fa.
Crede che basti almeno a farlo percepire come innocuo?
Le risate riescono a far dimenticare molte nefandezze. E lui, che vive solo l’attimo e ha completamente cancellato o riscritto il passato, conosce bene questa regola.
Si dice che durante l’ultimo anno abbia meticolosamente studiato l’approccio di Beppe Grillo, preparando la strategia perfetta per il ritorno.
Di certo Grillo è il suo vero competitor: pagherei per vedere un faccia a faccia tra i due. Dice che qualcuno gli scrive le battute? Dubito che ce ne sia bisogno.
Magari c’è chi gli consiglia di farle.
Ma lui è così, e lo era anche prima di questa campagna elettorale: ricordate il cucù alla Merkel e le corna nella foto del vertice Ue? Il che non significa che sia se stesso. È solo una delle parti che recita.
Se continua a recitarla bene potremmo avere sorprese alle urne?
Ha presente la celebre frase “una risata vi seppellira”? Ecco, sta provando a seppellirci.
Twitter: @BorromeoBea
Da Il Fatto Quotidiano del 16 gennaio 2013
Elezioni 2013
La metamorfosi di Berlusconi: “Ora fa il simpatico e il voto ci guadagna”
Secondo il critico letterario Marco Belpoliti, il Cavaliere "è un attore, non un presidente" e gesti come quello di pulire la sedia di Travaglio a Servizio Pubblico servono per rafforzare la propria immagine di "venditore". Un copione che potrebbe avere conseguenze sulle urne
[brightcove]2096423983001[/brightcove]“Mi tassa il piffero?” ha chiesto il Cavaliere a Ilaria D’Amico che lo intervistava, poche ore prima di incontrare Antonio Ingroia nei corridoi de La7 salutandolo col gesto delle manette, in perfetto gangnam style, o di dare in testa a un cronista dell’Espresso un cartellone di polistirolo. “È il perfetto Vitellone felliniano, goliardico, infantile. Soprattutto simpatico. E sa una cosa? Funziona”, dice il critico letterario Marco Belpoliti, che sul sito doppiozero.com ha anche analizzato lo sketch numero uno di B., quello della sedia.
Professore, cos’ha pensato quando ha visto Berlusconi che spolverava il suo sgabello a Servizio Pubblico, dopo che lì s’era seduto Travaglio?
Era una scena da commedia all’italiana, da Sordi al cinepanettone. Era un gesto che voleva sdrammatizzare la sua lettera a Marco Travaglio, accattivare il pubblico e far ridere. Infatti, per la prima volta dall’inizio della trasmissione, aveva quel suo sorriso pienamente soddisfatto in volto. Poi c’è anche il fattore mania.
In che senso?
Da bravo venditore, Berlusconi è fissato con l’igiene, con l’alito fresco, con l’aspetto fisico, con la pulizia. Lui ha purificato quella sedia dalla presenza del nemico, estraendo il fazzoletto in maniera meccanica, sapendo di averlo in tasca pronto per l’uso.
Mossa studiata?
Poco importa, perché lui è un Totò per davvero. Attinge dal cabaret: è un attore, non un presidente. Se lo immagina Monti fare una cosa simile? Piuttosto, mi ricorda gli sberloni ai passeggeri del treno in partenza di Amici Miei.
Sembrano lontani i tempi del Berlusconi spregiudicato e aggressivo, che chiamava Gad Lerner per insultarlo e difendere la Minetti. È il Caimano cangiante che si adatta alla campagna elettorale?
Ricordiamo che l’ex premier nasce come intrattenitore sulle navi da crociera, però è evidente che essere antipatici prima delle elezioni non serva. Questo anche perché Berlusconi non è un politico, e non ha nulla da perdere: dubito che la simpatia sia sufficiente, ma certo male non fa.
Crede che basti almeno a farlo percepire come innocuo?
Le risate riescono a far dimenticare molte nefandezze. E lui, che vive solo l’attimo e ha completamente cancellato o riscritto il passato, conosce bene questa regola.
Si dice che durante l’ultimo anno abbia meticolosamente studiato l’approccio di Beppe Grillo, preparando la strategia perfetta per il ritorno.
Di certo Grillo è il suo vero competitor: pagherei per vedere un faccia a faccia tra i due. Dice che qualcuno gli scrive le battute? Dubito che ce ne sia bisogno.
Magari c’è chi gli consiglia di farle.
Ma lui è così, e lo era anche prima di questa campagna elettorale: ricordate il cucù alla Merkel e le corna nella foto del vertice Ue? Il che non significa che sia se stesso. È solo una delle parti che recita.
Se continua a recitarla bene potremmo avere sorprese alle urne?
Ha presente la celebre frase “una risata vi seppellira”? Ecco, sta provando a seppellirci.
Twitter: @BorromeoBea
Da Il Fatto Quotidiano del 16 gennaio 2013
B.COME BASTA!
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Elezioni, Grillo: “Economisti ritardati morali, noi seconda forza politica”
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Caso Almasri, Meloni attacca i giudici: “Indagarmi è un danno al Paese. Vogliono decidere, si candidino”. Anm: “I politici non provino a fare i magistrati”
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Il Garante della privacy blocca l’Ia cinese DeepSeek: “Decisione a tutela dei dati degli utenti italiani”
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L’ex eurodeputata Luisa Morgantini e l’inviato del Sole Bongiorni arrestati e poi rilasciati da Israele
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Al referendum sul Jobs act voterò sì, ma non abbiamo chiesto abiure a nessuno rispetto al passato". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Io candidata premier? C'è tempo, intanto costruiamo la coalizione e il progetto condiviso per l'Italia". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Sembra che parliamo di cose astratte o di fantasie ma le alleanze le abbiamo già fatte e abbiamo vinto due elezioni in Regioni in cui governava la destra, costruendo una coalizione attorno a un programma di cose concrete". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita, a proposito del centrosinistra.
"Sento anche io questo ritornello dell'opposizione che manca, ma non tiriamoci più sfiga di quella che c'è. Lavoriamo per unire le opposizioni su cose concrete. In Parlamento sono più le cose che votiamo insieme di quelle che su cui dividiamo", ha spiegato la leader del Pd.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Io continuo a insistere, sono testardamente unitaria, ce lo chiede la gente. Rispetto il dibattito di questi giorni, l'aspetto positivo è che siamo tutti d'accordo sul fatto che non può andare come l'altra volta. Ma prima degli accori tattici ho una ambizione più alta, unire su una prospettiva comune l'Italia che vuole mandare a casa la destra". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita sul dibattito innescato dalle parole di Dario Franceschini.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "L'attacco giudiziario è un altro modo di Giorgia Meloni di spostare l'attenzione dall'economia che è ferma, dalla produzione industriale che cala da 20 mesi, dai salari che calano. Cosa sale, mentre la Meloni cerca di farci parlare d'altro? Le accise, le liste d'attesa, le bollette". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita parlando del caso Almasri.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Una vergogna, dichiaravano guerra ai trafficanti in tutto il globo terracqueo, hanno fatto il rimpatrio più veloce della storia d'Italia. Meloni deve riferire in aula, si fa vedere solo suo social. La devono smettere di scappare, devono spiegare". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita sul caso Almasri.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Stupiscono le critiche superficiali alle dichiarazioni dell’onorevole Giovanni Donzelli. Le polemiche che imperversano non aiutano la coalizione anche se capisco sono frutto della passione e la gratitudine verso il grande leader che è stato Berlusconi". Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, coordinatore della Direzione nazionale di Fratelli d'Italia.
"Le dichiarazioni di Donzelli invece sono un'analisi elettorale, perché la figura di Berlusconi non è in discussione per nessuno di noi in Fdi; molti hanno militato nel Pdl e molti provengono da Forza Italia. Egli ha conquistato un posto nella storia, è stato il leader della coalizione e ognuno di noi è riconoscente alla sua opera e alla sua azione", ha continuato Cirielli.
"Donzelli ha fatto solo un esame quantitativo. Prima della discesa in campo di Berlusconi nelle comunali del 1993 di Napoli e Roma, il MSI aveva raccolto oltre il 30%; con la discesa in campo di Forza Italia nel 1994 - pochi mesi dopo - il Msi scese al 13.5% -precisa Cirielli-. Se questa è storia, è altrettanto un fatto storico che grazie a Berlusconi nacque la Destra di Governo. La coalizione che seppe mettere in campo e che solo lui poteva creare ancora oggi, con la guida di Giorgia Meloni, è protagonista. Di questo gli saremo grati per sempre".