”In tre-quattro anni arriveremo all’impiego pieno dei nostri dipendenti”. A distanza di due giorni dall’annuncio della cassa integrazione straordinaria per lo stabilimento di Melfi, in provincia di Potenza, dal prossimo 11 febbraio al 31 dicembre 2014, Sergio Marchionne prova a rassicurare i lavoratori della Fiat. ”Siamo pronti a confermare tutti i nostri impegni per l’Italia. Presenteremo 17 modelli e 7 aggiornamenti prodotti entro il 2016”, dice l’ad di Fiat al Quattroruote Day.
“Ho trovato oscene le dichiarazioni dei politici su Melfi”, attacca Marchionne riferendosi allo stabilimento dove il Lingotto ha chiesto i due anni di cassa integrazione straordinaria per procedere alla ristrutturazione. Il ministro uscente dello Sviluppo economico, Corrado Passera, aveva detto: “Prima di commentare aspettiamo di vedere i progetti”. Per Antonio Di Pietro si trattava di una “vicenda vergognosa e incivile”; Cesare Damiano del Pd aveva chiesto che l’azienda spiegasse la strategia; il premier Mario Monti aveva dichiarato: “Valuteremo con attenzione la richiesta”. ”A Melfisarà tutto nuovo per ripartire per i mercati internazionali. Detto e fatto – ribatte il manager – Uno che capisce un minimo di auto sa che per cambiare da una vettura all’altra deve cambiare tutto. Non faccio panini io”. Del resto, “anche lo stabilimento di Grugliasco che fa la macchina che viene dopo il Liberty della Jeep, è stato chiuso per un anno. E’ assolutamente normale”.
Secondo l’amministratore delegato di Fiat, l’azienda è pronta a produrre entro 18 mesi centomila Jeep nello stabilimento cinese di Guangzhou, afferma l’ad Sergio Marchionne a margine del convegno di Quattroruote. “Lo stabilimento già esiste – ha detto – la capacità è di 100.000 auto, espandibile a 200.000. Potenzialmente può cominciare a produrre entro 18 mesi”.