Il regista pugliese, bolognese d'adozione approda alla Berlinale (dal 7 al 17 febbraio) con una pellicola interpretata da attori sordi. Produce Agfa/Fiadda, Maxman Coop., Elefant Film e Immaginarium ArtComStudio
Sarà “Matilde”, l’ultimo lavoro di Vito Palmieri, regista pugliese ma bolognese d’adozione, ad approdare al Festival di Berlino come unica pellicola italiana in concorso alla sezione Generation della 63esima edizione, dal 7 al 17 febbraio.
Il cortometraggio, interamente interpretato da attori sordi è prodotto dall’Agfa/Fiadda (Associazione genitori con figli audiolesi) in collaborazione con Maxman Coop., Elefant Film e Immaginarium ArtComStudio. Matilde è un racconto delicatissimo sul disagio della sordità, vissuto dagli occhi di una bambina da un’intelligenza vivace e dalla personalità spiccata.
Lo sguardo complesso di Matilde, combinato alle suggestioni ricevute dal suo maestro, l’interesse per gli strumenti da parrucchiera della madre e la passione per il tennis, porta la piccola protagonista alla ricerca una soluzione drastica, sorprendente. Un merletto di corse sotto i portici, di sguardi e di palline da tennis che non potrà che colpire la giuria berlinese.
“Nei miei lavori ho spesso raccontato storie su bambini – spiega il regista – Rappresentare il quotidiano di una bambina sorda è stata un’esperienza nuova. Inizialmente avevo qualche perplessità, non sapevo se avrei trovato il linguaggio appropriato per raccontare questa vicenda legata alla sordità. Poi, con l’aiuto dell’Agfa, che mi ha chiesto di realizzare questo corto, ho trovato la chiave giusta. Ho cercato di fare un film con un’impronta sociale forte senza tralasciare delicatezza e una punta d’ironia”.
Ancora una volta, Vito Palmieri dimostra una sensibilità “sopra le righe”: bravura e dimestichezza (non comune a tutti) a lavorare con giovanissimi interpreti, supportato da produzioni a basso costo. Già nel 2011 emergeva con il documentario Il Valzer dello Zecchino – Viaggio in Italia a tre tempi, vincendo il primo premio come miglior documentario all’Annecy Cinéma Italien (il festival francese di Annecy che ogni anno presenta il meglio della produzione cinematografica italiana contemporanea), il premio speciale della giuria al Festival Internazionale Arcipelago e il primo premio nella sezione Frontiere al Molise Cinema Festival.
Così come per la Maxman Coop. e le altre società di produzione, con quest’ultimo traguardo, ribadiscono l’obiettivo di incrementare il lavoro sul territorio emiliano: testimonianza di come una rete di giovani collaboratori è in grado di realizzare prodotti di alta qualità e promuovere figure emergenti e competenti, anche di questi tempi. La sezione della Berlinale Generation nasce nel 1978 per raccogliere lavori sul mondo di bambini e adolescenti. Si divide in Generation 14plus e Generation Kplus, i cui vincitori si aggiudicheranno l’Orso di Cristallo.
“Matilde” è in concorso per Short film-Generation Kplus dedicata alla cultura dell’individualismo e al desiderio di appartenere alla comunità. “Le fondamenta della famiglia, come di un’intera nazione, stanno crollando. Il desiderio di comunità è ancora forte e questo spinge i giovani a esaminare se stessi e l’ambiente circostante” – spiega la direttrice della sezione Marianne Redpath, riguardo alla scelta dei film in concorso.
Per info: http://www.berlinale.de/en/HomePage.html