Il verdetto del vertice a Palazzo Chigi sull’Ilva è arrivato: Governo, Enti locali, azienda, Confindustria e sindacati concordano che, “in attesa del giudizio di costituzionalità in corso”, debba essere appliccata “integralmente e immediatamente la legge da parte di tutti i soggetti interessati”. Lo rende noto una dichiarazione congiunta diramata al termine della riunione. Di fatto, dunque, il vertice ha sancito che i manufatti ‘bloccati’ dalla Procura potranno essere utilizzati fino al pronunciamento della Consulta. Nel pomeriggio la proprietà aveva minacciato la cassa integrazione per tutti i lavoratori in caso di mancata svolta.
“All’esito della riunione – recita il comunicato letto dal presidente del Consiglio Mario Monti – tutte le parti hanno dichiarato il convincimento che, nell’assoluto rispetto della magistratura e nell’intento comune prioritario di tutelare l’ambiente e la salute dei lavoratori e dei cittadini di Taranto, e in attesa del giudizio di costituzionalità in corso, debba essere applicata integralmente e immediatamente la legge (decreto-legge 3 dicembre 2012 n. 207 convertito in legge 24 dicembre 2012 n. 231) da parte di tutti i soggetti interessati, così da innescare il circolo virtuoso risanamento ambientale/tutela della salute/tutela dell’occupazione che deve risolvere il problema Ilva di Taranto”.
“In quest’ottica – continua la nota – le parti affermano che la legge, pur in pendenza del giudizio della Corte costituzionale, deve essere applicata dalle istituzioni e dall’azienda. L’azienda conferma il proprio impegno al rispetto delle prescrizioni dell’Aia e alla tutela dell’occupazione, sotto la vigilanza del Garante nominato dal Consiglio dei Ministri l’11 gennaio 2013, assicurando il regolare pagamento delle retribuzioni a tutti i lavoratori”.
Al vertice hanno partecipato, oltre al presidente del Consiglio dei ministri, il ministro dell’Interno, il ministro dell’Ambiente, il sottosegretario di Stato presso la presidenza del Consiglio dei ministri, il vice-ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, il sottosegretario di Stato presso il ministero dello Sviluppo economico, il presidente della Regione Puglia, i rappresentanti del Comune e della Provincia di Taranto, i segretari confederali della Cgil, Cisl, Uil e Ugl, i rappresentanti della Confindustria e il presidente dell’Ilva di Taranto.