Il traino che viene dall’estero, pur ottenendo un risultato positivo (+2,8%), non è riuscito a recuperare il terreno perso all’interno dei confini nazionali. Però gli ordini sono in flessione anche oltreconfine (-3,2%).
A novembre il fatturato dell’industria italiana ha perso lo 0,2% rispetto a ottobre e il 5,4% su base annua (dato corretto per effetti di calendario). Si tratta dell’undicesimo calo tendenziale consecutivo. Lo rileva l’Istat precisando che sul ribasso di novembre pesa la caduta del mercato nazionale.
In dettaglio, il fatturato dell’industria della Penisola nei primi undici mesi del 2012 in Italia è sceso del 4,4%, mentre gli ordini sono calati del 9,3% (dato grezzo). Sulla caduta in entrambi i casi ha pesato l’andamento negativo del mercato nazionale (-7,6% per i ricavi, -13,2% per le commesse). Analizzando il giro d’affari, quindi, il traino che viene dall’estero, pur ottenendo un risultato positivo (+2,8%), non è riuscito a recuperare il terreno perso all’interno dei confini nazionali. Quanto agli ordini, invece, hanno registrato una flessione anche sull’estero (-3,2%). Pure se molto più attenuata rispetto a quanto rilevato per il mercato nazionale.
In generale, gli ordinativi sono calati dello 0,5% tra ottobre e novembre e del 6,7% su base annua. Si tratta del quindicesimo calo tendenziale consecutivo. A novembre la discesa annua è dovuto alla negativa performance del mercato interno. Notevole, infine, il crollo del fatturato degli autoveicoli che su base annua è sceso del 9,4%, mentre gli ordinativi hanno registrato un crollo del 18,3 per cento. A confronto con ottobre, poi, il fatturato segna invece una variazione congiunturale positiva per l’energia (+3,6%), mentre diminuisce per i beni di consumo, per quelli strumentali e per gli intermedi. Su base annua, analizzando i diversi settori, l’Istat rileva aumenti nei comparti della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+4,2%) e delle fabbricazioni di prodotti chimici (+1,0%); le contrazioni più forti investono le attività estrattive (-15,4%), la fabbricazione di mezzi di trasporto (-14,0%) e la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-12,8%).
“Fino a che il ceto medio non ce la farà ad arrivare a fine mese, fatturato e ordinativi continueranno a precipitare visto che le famiglie non avranno i soldi per acquistare i beni prodotti dalle industrie”, sottolinea il Codacons. Secondo l’associazione, “l’idea avanzata da tutti gli schieramenti politici in competizione elettorale di abbassare, come primo provvedimento, le tasse sul lavoro, a cominciare dall’Irap, non potrà aiutare l’Italia a uscire dalla recessione in cui è precipitata”.