Don Luigi Merola, il prete anticamorra di Napoli, dice no al Pdl. “Un sacerdote non può dire bugie. Sì, è vero ho incontrato Silvio Berlusconi che mi ha proposto una candidatura. Ma visti i nomi che girano, che non rappresentano il cambiamento, non mi candido”. Dopo una settimana per pensarci, dunque, il sacerdote ha deciso di continuare il suo impegno nel sociale e a servizio della chiesa rinunciando alla politica. L’incontro “lungo e cordiale” con il Cavaliere non ha avuto esito. “Servono politici senza macchia che siano esempio per i giovani”. Il prete aveva auspicato “il rinnovamento nelle liste di tutti i partiti” che però non c’è stato: don Merola comunque continua a credere che “la politica possa fare ancora molto per i cittadini”.
Per don Luigi, “come diceva Paolo VI, deve ritornare ad essere la forma più alta di carità”. Don Merola, che da anni vive sotto scorta, ha detto che continuerà il suo lavoro per la fondazione “A’ voce d’è creature” e per gli studenti delle scuole italiane. ”La marcia indietro di don Merola – commenta Pina Picierno, deputata campana del Pd – la dice tutta sulla qualità delle candidature del Pdl in Campania”. “L’iperattività mediatica di Berlusconi – aggiunge Picierno – serve a distrarre gli italiani dai nomi con cui il Pdl rimpinzerà le proprie liste. A via dell’Umiltà parlano tanto di rinnovamento ma poi i cittadini, i campani in primis, si ritroveranno a dover votare le facce di sempre: da Cosentino, a Milanese, a Landolfi, a Papa, a Laboccetta, tutti deputati protagonisti di vicende molto poco chiare”.