Niente urne per i simboli di Samuele Monti, per i tre scudocrociati (la scritta Libertas sarà solo sul logo Udc), il 'Grande Sud' di Papaleo e il 'Movimento social' di Maria Cannizzaro. Delusione, invece, per il Carroccio: ci sarà, infatti, 'Prima il Nord'
I nove simboli ‘civetta’ nelle urne non ci saranno. La Cassazione ha bocciato tutti i contrassegni che erano stati ricusati dal Viminale e per i quali i depositanti avevano inoltrato ricorso, rifiutandosi di modificarli. Traquesti anche ‘Monti presidente per l’Europa’ presentato dal Consigliere comunale Samuele Monti e che era stato ricusato dal ministero dell’Interno per il rischio di confondersi con la lista del premier. Il Monti cuneese non ha voluto modificarlo; ora è fuori dalla competizione elettorale. Rigettati anche i ricorsi presentati dai tre simboli della ‘Democrazia Cristiana’. Per effetto di queste decisioni l’unico ‘scudocrociato’ con la scritta ‘Libertas’ sulle schede delle elezioni politiche 2013 resta quello dell’Udc di Pierferdinando Casini. I simboli delle tre ‘Democrazia Cristiana’ erano stati stati presentati al Viminale rispettivamente da Francesco Mortellaro, Gianni Fontana e Alessandro Duce.
Ammessi, invece, il logo di Prima il Nord, di Fratelli d’Italia – Centrodestra Nazionale di Ignazio La Russa (bocciato Fratelli d’Italia), di Pensionati e invalidi giovani insieme (contro il quale il Partito Pensionati di Fatuzzo aveva presentato opposizione) di Prima il Nord (rigettata l’opposizione dalla Lega Nord). Sono stati bocciati, inoltre, Grande Sud di Marco Lucio Papaleo (ci sarà solo il Grande Sud di Pippo Fallica, coalizzato con Berlusconi) e Movimento sociale italiano – Destra nazionale Msi-Dn presentato da Maria Cannizzaro.