Un pomeriggio da peones. Chi per scelta o mancanza di alternative è costretto a sorbirsi il pomeriggio televisivo, sappia che da pochi giorni (e fino alle prossime elezioni) c’è un’alternativa ancora più trash a Barbara D’Urso. È la tavola rotonda di Rai Parlamento, una sorta di Anonima Politici che tenta di far uscire lentamente dal tunnel del potere molti peones che probabilmente non varcheranno di nuovo le porte di Montecitorio e Palazzo Madama. E allora la soporifera testata Rai dedicata ai lavori parlamentari organizza, in campagna elettorale, queste sedute in diretta tv, nel corso delle quali il paziente di turno finge di essere ancora un politico importante e di contare ancora qualcosa.
Il corso, a spese del contribuente italiano, terminerà il 24 e 25 febbraio, quando nuovi pazienti entreranno nel programma quinquennale di assuefazione da potere.
Giovani, carini e impreparati. La bulimia politico-televisiva di queste settimane di campagna elettorale ha spinto persino la regina del nulla catodico Barbara D’Urso a dedicare un pezzo di Pomeriggio Cinque, esattamente quello tra il dramma strappalacrime e l’ospite figo da soap opera, al talk show pre-elettorale. E ieri chi mi va a mandare quel gran pezzo del Pierfurby a rappresentare l’Udc nel salotto principe delle sciure berlusconiane? Un ventiduenne dal ciuffo bimbominkiesco, gli occhi belli e i modi garbati. Una sorta di One Direction della politica che, a quanto pare, risponde al nome di Federico Villa, giovane coordinatore dell’Udc di Bergamo, che per tutto il suo intervento, tra un’ammiccata alla camera e l’altra, ha fatto sapere alla nazione che le famiglie non ce la fanno ad arrivare a fine mese e che non si può più andare avanti così.
Il nuovo che avanza. Purtroppo.
Miss, mia cara miss. Ieri sera, ospiti di Gianluigi Paragone a “L’Ultima Parola”, c’erano nientepopodimenoche Alessandra Moretti (Pd) e Lara Comi (Pdl). Il giornalista-rocker le presenta come fossero due veline: “Viso da Vittoria Puccini” per la pasionaria bersaniana, “corpo da pinup” per Lara Comi. Loro ridono, come se quel modo di presentare due esponenti politici sia usuale, rispettoso, normale. Come se presentando, che so, Rotondi, un giornalista televisivo utilizzi frasi tipo “l’Adone dell’Irpinia” o presentando Gasparri qualcosa come “Gli occhi più belli dei sette colli”.
Niente, Moretti e Comi non si scaldano, anzi sembrano lusingate dagli apprezzamenti. Tant’è che per un attimo abbiamo temuto che arrivasse Patrizia Mirigliani a consegnare le fasce.