Dopo una lunga notte di trattative a Palazzo Grazioli, il Cavaliere ospite a Sky conferma che nessuna decisione è stata ancora presa sul ras campano sotto inchiesta per camorra. "Probabilmente fuori anche Milanese e Papa". Ma si tratta di persone "perseguitate dai giudici"
“Ho chiesto un atto di generosità a Cosentino, ancora non posso dire se è fuori. La sua posizione è ancora sub iudice”. Ospite di Maria Latella a SkyTg24, Silvio Berlusconi conferma che nel Pdl la questione “impresentabili” è ancora completamente aperta, oggetto di un duro scontro interno, mentre incombe la scadenza per chiudere le liste elettorali, che devono essere depositate entro le ore 20 di lunedì 21 gennaio.
”Dell’Utri e Scajola”, ha continuato Berlusconi, sono sicuramente fuori dalle liste, “probabilmente anche Milanese e Papa”. In realtà Marcello Dell’Utri e Scajola ha rinunciato spontaneamente a presentarsi. Dell’Utri ha spiegato a Il Fatto Quotidiano di non voler essere considerato responsabile di un’eventuale sconfitta del Pdl e Claudio Scajola aveva fatto la stessa cosa ieri, spiegando di non volersi più sentire “sotto esame”.
“Abbiamo chiesto anche a Cosentino – ha spiegato Berlusconi- di fare lo stesso atto di generosità, anche se nel fare queste richieste ci sentiamo male, perché si tratta di persone che stimiamo e che sono ingiustamente perseguitate dai giudici. Sono persone a posto: Dell’Utri è una persona straordinaria, ha bellissima famiglia, è un uomo di grande cultura, ha quattro figli, è un cattolico praticante”.
Quanto a Cosentino, afferma il Cavaliere, “è un imprenditore che è stato accusato di avere chiesto un sostegno a un’associazione mafiosa. Invece lui, non è mai stato in campo per le elezioni singolarmente, ma sempre nel listino. Io ho letto tutte le carte, su Cosentino non c’è nulla. E’ ancora sub iudice, aspettiamo cosa dirà il comitato in proposito”.
Berlusconi è quindi tornato ad attaccare la magistratura: “Questa è la patologia della mostra democrazia. Abbiamo una magistratura frequentata da persone che troppo spesso non hanno rispetto della dignità e libertà degli uomini, il 50 per cento degli accusati viene poi trovata innocente”.