Si tratta di un parco, naturale, floristico e soprattutto avifaunistico sorto spontaneamente sui Navigli, dove la Giunta Albertini voleva realizzare un grande parcheggio sotterraneo. I lavori sono bloccati, la città riflette sul cambiamento con vista Expo 2015
Expo contro Natura, recita uno striscione da un balcone di viale Gorizia, a Milano. Oasi della Darsena, progetto Darsena Pioniera, riqualificazione della Darsena: contrasti e fibrillazioni accompagnano l’inizio dei lavori in una corsa contro il tempo per realizzare il progetto più visibile in città tra quelli legati a Expo. Il braccio di ferro riguarda una striscia di terra che forse non misura neanche duemila metri quadrati, ma che ha assunto forti significati simbolici. Si tratta della vera e propria “oasi” naturale, floristica e soprattutto avifaunistica che è sorta spontaneamente nel lato ovest della Darsena dei Navigli, dove la Giunta Albertini aveva intrapreso lavori preliminari per realizzare un grande parcheggio sotterraneo.
Per ricorsi giudiziari, opposizione dei comitati e poi per ripensamenti successivi i lavori sono stati bloccati, in una parte della Darsena semi-prosciugata dove la zona umida ha favorito il sorgere di un boschetto stile sponde del Ticino, e che ha attirato un’avifauna assolutamente inedita per una zona centrale di una città. Marco Fioratti, ornitologo abitante di fronte alla Darsena, ha censito 66 specie di uccelli in poco più di un anno, un record per un’area cittadina. Già dal 2009 è sorto il gruppo Darsena Pioniera che ha lavorato sull’ipotesi di far sopravvivere l’oasi anche nel necessario ripristino della Darsena. Come isola o isolette protette dall’acqua.
Dall’altra parte, invece, hanno polemizzato contro Darsena Pioniera e contro l’oasi i veterani del Comitato dei Navigli, legati all’idea di ripristinare la Darsena “com’era” senza quelle che persino qualcuno alla Sovrintendenza giudica “interferenze arboree” estranee alla storia del luogo. Nelle ultime settimane la vicenda ha avuto nuovi, importanti sviluppi. Il Comune, dopo aver approvato un progetto preliminare sulla Darsena che non prevede verde né selvatico né tipo aiuole, ha passato tutta la pratica alla società Expo, che finora non ha accolto le istanze di Darsena Pioniera. A novembre con maggioranze diverse sia il Consiglio di Zona 1, Centro Storico, che il Consiglio di Zona 6 hanno approvato mozioni che chiedono di trovare il modo di salvaguardare parte dell’Oasi.
Il responsabile dei rapporti tra Comune ed Expo, Confalonieri, ha risposto ai due Consigli di Zona e al gruppo Darsena Pioniera che secondo Expo è ormai troppo tardi per modificare il progetto della Darsena. Anche se non è ancora partita la gara d’appalto. L’assessore Bisconti ha cercato di favorire una soluzione convocando un tavolo con animalisti e ambientalisti, ma il direttore dell’Urbanistica si è opposto alla conservazione dell’Oasi e si è prospettata solo l’ipotesi di cercare di crearne un’altra, verso Porta Genova in un punto attualmente a prato. Anche i giornali cittadini sono divisi. Sul Corriere della Sera escono le voci degli appassionati dell’Oasi che insistono per la conservazione, la Repubblica ha pubblicato invece interventi contrari. Tra i quali anche un refuso: si diceva che l’isola occuperebbe 12 mila metri quadri, oltre metà della Darsena, mentre si tratta di 1.200. Nell’ultima settimana Amsa su incarico del Comune ha iniziato lavori preliminari per la pulizia totale della Darsena, quindi per la rimozione dell’oasi. I consiglieri di SEL hanno ottenuto un piccolo rinvio, ma non di più. La prossima settimana potrebbe essere decisiva con un’assemblea di presentazione dei progetti della Darsena convocata per mercoledì 23 gennaio alle 18 in via Scaldasole e un’altra convocata dal Comune per venerdì 25 sera. Darsena Pioniera sta cercando video-operatori per trasmettere la devastazione dell’oasi, se le ruspe arriveranno.