Sì, è vero. Noi insegnanti siamo socialmente pericolosi. Ubriaconi, depressi, psicotici, fannulloni. Voglio fare una confidenza alla signora assessore regionale del Piemonte, Giovanna Quaglia, che ha proposto la delibera regionale (approvata il 22 ottobre scorso n.21-4814) con la quale s’impongono i test antialcol ai maestri e ai prof: io ogni giorno a pranzo bevo un quarto di Barbera, prima di andare in classe. Qualche volta ho persino preso un “digestivo” con il caffè.
Se abitassi in Piemonte il dirigente della mia scuola potrebbe presentarsi all’ingresso e farmi la prova del palloncino: “Scusi signor maestro, l’ho vista tutta la settimana all’osteria bere a pranzo. Sembra che abbia l’alito che puzza. Mi spiace ma le dobbiamo fare un test”.
Così ha deciso la giunta del leghista Roberto Cota che deve aver notato un allarme sociale tra le Langhe e il Monferrato o forse nel Canavese.
Dall’altro canto è noto a tutti che la categoria degli insegnanti, per poter rispondere a certi quiz del concorsone, si è data all’alcol. Tenuto conto tra l’altro che in Italia la maggioranza dei docenti è donna siamo di fronte a un doppio problema: donne dipendenti da alcol.
Sì è vero, negli armadi delle scuole tra la carta delle fotocopie che portiamo da casa perché a scuola non ci sono più soldi per comprarla, nascondiamo anche bottiglie di Dolcetto d’Alba e di birra.
Ci siamo dati al bicchiere perché non se ne può più: siamo precari, chi è stato licenziato a giugno non ha ancora visto un soldo del Tfr; per fare un viaggio d’istruzione dobbiamo andare a chiedere la carità a destra e a manca; abbiamo edifici che crollano; aule senza Adsl; lavagne multimediali con il contagocce; nessuno si preoccupa della nostra formazione; siamo i più poveri d’Europa; non abbiamo risorse per i nostri allievi migranti; i diversamente abili hanno insegnanti di sostegno che cambiano ogni tre mesi. Non ci resta che berci sopra, avete ragione!
Anzi, voglio aggiungere un dato: secondo i numeri raccolti dal dottor Vittorio Lodolo d’Oria, medico specialista in disagio mentale professionale e pubblicati su “Sette” del Corriere della Sera, venerdì scorso, su un milione di insegnanti ve ne sarebbero almeno 24 mila psicopatici e 120.000 depressi.
E i dipendenti da sostanze stupefacenti quanti saranno?
A questo punto io propongo all’ingresso della scuola una bella unità operativa mobile in grado di fare il palloncino, il test del capello e un colloquio psichiatrico.
Un’altra idea: non vorrei mai e poi mai sentirmi superiore ai politici, a chi amministra. L’oggetto della deliberazione della giunta regionale piemontese cita “Intesa in materia di individuazione delle attività lavorative che comportano un elevato rischio di infortuni sul lavoro ovvero per la sicurezza, l’incolumità o la salute dei terzi”.
Anche un onorevole o senatore ubriaco potrebbe essere pericoloso per la salute dei terzi ovvero dei cittadini.
Dall’altro canto ve lo immaginate un assessore al bilancio o alla sicurezza alcolizzato prendere delle decisioni per noi? Stavolta ho anch’io una proposta: test del palloncino per assessori, onorevoli, senatori, ministri e maestri.