“Bisogna assolutamente rivedere il nostro impegno per gli F35“. Così il segretario del Pd Pier Luigi Bersani intervistato al Tg2. “La nostra priorità – ha detto il leader dei democratici – non sono i caccia, la nostra priorità è il lavoro”, ha chiarito il segretario del Pd. Proprio ieri, la questione dei cacciabombardieri era tornata prepotentemente a far discutere, dopo la decisione del Pentagono di sospenderne i voli: se colpiti da fulmini, infatti, gli F35 potrebbero persino esplodere.
Nel corso dell’intervista, Bersani ha toccato i temi della campagna elettorale, a cominciare dal nodo alleanze, nel caso in cui dalle urne non dovesse uscire un vincitore netto della competizione elettorale. “Chi arriva primo al voto degli italiani in tutta Italia – ha detto – governerà alla Camera e al Senato”, ha detto il segretario del Pd rispondendo a una domanda del Tg2 sulla possibilità che il centrosinistra non abbia la maggioranza a palazzo Madama. “C’è un’offerta politica ampia e nuova – ha detto il segretario Pd con riferimenti indiretto a Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia – ma la novità più grande è il Pd, l’unico partito che non ha messo il nome del leader sul simbolo”.
E nell’ottica di un partito che vuole mostrare la sua unità, Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi uniranno le forze in campagna elettorale. Per dimostrare che i due marciano nella stessa direzione, venerdì 1 febbraio il leader Pd ed il sindaco di Firenze faranno insieme una manifestazione nel capoluogo toscano. I rispettivi staff sono al lavoro per pianificare le tappe dei due big e, a quanto si apprende, Renzi insisterà soprattutto nelle due regioni in bilico del nord, Lombardia e Veneto. Oggi, ancora una volta, nonostante le voci che circolano da più parti, il primo cittadino ha fatto sapere di non essere interessato ad entrare in un eventuale governo a guida Pd: “Resto a fare il sindaco”, ha detto.