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Gerusalemme est, il documentario che racconta l’occupazione violenta dei coloni

Il responso che uscirà dalle urne questa notte non determinerà solo il corso della politica israeliana dei prossimi quattro anni ma di tutto il Medio Oriente, per non dire del mondo. Perché, se i sondaggi verranno confermati, la maggior parte dei voti andrà al blocco di destra, deciso ad ampliare e costruire nuove colonie nei territori occupati, contro il volere non solo dei palestinesi ma di tutti i leader mondiali, presidente Obama per primo. Un risultato che di fatto impedirà la creazione di una nazione palestinese. A meno che non si voglia spacciare per Stato un territorio senza continuità, a macchia di leopardo, punteggiato da colonie abitate da migliaia di ebrei: in tutto i coloni in Cisgiordania sono circa mezzo milione, senza contate quelli che sono arrivati a Gerusalemme Est, grazie ai finanziamenti dell’associazione Ateret Cohanim, dietro a cui c’è il re dei casino di Las Vegas, il bilionario ebreo-americano Sheldon Adelson. Colui che sostenne con i suoi miliardi la campagna elettorale di Mitt Romney. Ma è proprio la questione di Gerusalemme Est a preoccupare maggiormente la comunità internazionale, come hanno dimostrato le comuni reazioni di allarme e dissenso totale all’annuncio della costruzione di un insediamento nella area E1 (East 1), la lingua di terra che collega la zona est della città santa al resto della Cisgiordania. Secondo le Nazioni Unite, la zona est di Gerusalemme fa parte dei territori occupati palestinesi e, in base agli accordi di Oslo, dovrebbe diventare la capitale della Palestina. Nel 1980 però Israele se l’è annessa unilateralmente e da allora, violando risoluzioni Onu e accordi internazionali, chiude più di un occhio sulle violenze perpetrate dai coloni nei confronti degli abitanti palestinesi per indurli a lasciare Gerusalemme e impossessarsi delle loro abitazioni. Secondo la quarta Convenzione di Ginevra, peraltro, la potenza occupante è obbligata a tutelare i diritti di coloro che vivono sotto occupazione. Nel reportage “Gerusalemme sotto assedio”, emerge il contrario. Il reportage è stato girato per Current Tv da Roberta Zunini