La Gran Bretagna ha confermato alle autorità italiane di aver bloccato a Londra il vice presidente di Riva Group, che però non sarà in Italia prima di un mese. Domani, infatti, dovrebbe essere fissata l’udienza iniziale per l’estradizione il cui iter è presumibile possa durare tra i 40 e i 60 giorni
Secondo quanto pubblicato dall’edizione on line del Nuovo Quotidiano di Puglia, Fabio Riva è stato fermato a Londra. Riva, ricercato dagli inquirenti sin dal 26 novembre scorso nell’ambito dell’inchiesta per disastro ambientale a carico dei vertici dell’Ilva di Taranto, è vicepresidente di Riva Fire e figlio del patron dell’Ilva Emilio Riva. A Fabio Riva si contestano i reati di associazione per delinquere finalizzata al disastro ambientale, emissione di sostanze nocive e avvelenamento da diossina di sostanze alimentari. La Gran Bretagna ha confermato alle autorità italiane di aver bloccato a Londra il vice presidente di Riva Group, che però non sarà in Italia prima di un mese. Già domani infatti, secondo quanto si apprende, dovrebbe essere fissata l’udienza iniziale per l’estradizione il cui iter è presumibile possa durare tra i 40 e i 60 giorni.
Nel frattempo, però, è arrivata una precisazione dell’azienda siderurgica sullo status del suo presidente e sulle procedure che lo riguardano. “Oggi a Londra – fa sapere l’Ilva – si è svolta l’udienza per discutere davanti a Fabio Riva del mandato di arresto internazionale emesso dall’autorità giudiziaria italiana. Fabio Riva sapeva da cinque giorni di quest’udienza e quindi si è presentato. Al termine dell’udienza Fabio Riva non e’ stato fermato ma rimane in Inghilterra in libertà vigilata e a disposizione delle autorità inglesi”. Fonti vicine alla famiglia Riva, inoltre, hanno aggiunto che il presidente del gruppo è sì in libertà vigilata, ma dopo aver pagato una cauzione, così come prevede la legge inglese.