Prima all’interno della kermesse fieristica dell’arte contemporanea, poi fino al 28 aprile 2013 a Palazzo Fava, oltre 300 opere in mostra dell'arte concettuale del fotografo bolognese
La fotografia a Bologna fino al 28 aprile 2013 ha un nome solo: Nino Migliori. E’ a Palazzo Fava uno degli imperdibili appuntamenti che nascono con Arte Fiera 2013 e proseguono nei mesi a venire per tutti i bolognesi, e non solo, che vogliono ammirare uno dei più grandi fotografi italiani del nostro tempo.
La mostra – la più ampia ed articolata antologica degli ultimi decenni di uno tra i più imprevedibili e multiformi artisti nel campo della fotografia – offre un panorama dettagliato ed esauriente del percorso di Nino Migliori, in più di 60 anni di ricerca sulla fotografia, della fotografia, con la fotografia. Oltre 300 opere esposte a cui si aggiungono 9 installazioni, che trovano spazio a Palazzo Fava per raccontare l’opera dell’autore.
Nelle stanze del piano nobile di Palazzo Fava, dove svettano gli affreschi dei Carracci e dei loro allievi, una serie di lavori di Nino Migliori dialoga con le opere che caratterizzano le sale, come Cruor. Elegia della carne, una delle ultimissime installazioni, realizzata tra il 2008 e il 2011, suggestivo omaggio alla pittura classica dei Carracci e alle loro scene di crudo realismo. Il secondo piano è invece dedicato al periodo degli anni Cinquanta, e alle tre aree di ricerca che hanno distinto il lavoro di Migliori: la fotografia realista, le numerose sperimentazioni sul mezzo e sul linguaggio fotografico, i muri con le loro declinazioni. In particolare, queste due ultime sezioni presenteranno anche i lavori degli anni successivi, mantenendo un’unitarietà di argomento e di intenti. L’ampia sala del piano terzo espone invece vari lavori di periodi diversi, dedicati al tema della Natura, trasversale a tutta l’opera di Migliori.
Sculture e installazioni, passaggi imprescindibili per approfondire e comprendere l’opera di un artista considerato un vero architetto della visione, trovano ampio spazio all’interno dell’esposizione. Al piano terra Orantes, installazione del 2011-2012 che studia e indaga il senso di un gesto umano tra i più profondi e radicati, l’inchino alla divinità, stilizzato e riprodotto con materiali usuali. Al secondo piano è collocata Rileggenda di Orlando, opera appartenente alla serie Ossidazioni. Il piano biblioteca di Palazzo Fava ospita 4 oggetti della serie Moebius, il nastro che suggerisce e simboleggia l’infinito e che per Migliori racchiude il senso temporale presente in ogni storia, insieme a Frutta e Verdura, installazione che sottolinea l’attenzione dell’artista per la natura. Sempre al piano biblioteca sarà collocato Il magico giardino di Ludwig Winter, un libro d’autore, un unicum pregiato, con la copertina forgiata in piombo da Migliori, che i visitatori potranno ammirare grazie alla presenza di un monitor che ne mostra le pagine interne, altrimenti impossibili da sfogliare.
Inoltre la retrospettiva sarà arricchita da una serie di installazioni, presentate per la prima volta a Bologna, e articolate in altre sedi di Genus Bononiae: il Museo della Storia di Bologna in Palazzo Pepoli Vecchio ospita Scattate e abbandonate mentre Casa Saraceni, sede della Fondazione Carisbo, espone Glass-writing. Idrogramma, l’installazione in marmo di Carrara e vetro di Murano donata dallo stesso Migliori alla Fondazione.
“Il desiderio è che attorno a Nino Migliori, a questa mostra e al valore concettuale delle sue opere, Genus Bononiae possa realizzare una impegnata riflessione che coinvolga non solo i tanti fotografi della nostra regione, ma anche organizzare un progetto culturale in cui fotografia, cinema, pittura, musica, scultura, poesia, danza possano dialogare per arricchire Bologna e coloro che la visitano”, questo l’auspicio di Fabio Roversi-Monaco, presidente della Fondazione Carisbo.
La mostra, in collaborazione con l’Archivio Nino Migliori, è a cura di Graziano Campanini ed è accompagnata da un catalogo edito da Contrasto.