Sentite che cosa dice: “Il Nando a cui scrivo non è quello dei quartieri popolari di Roma, ma quello dei quartieri alti della Milano bene e che dà sentenze su chi, come me, è nato e vissuto a Buccinasco (…). Ho pure affinità elettive con Bruna Brembilla. Ti ricordi, quella signora che hai massacrato mediaticamente? Perché il Nando legge i documenti dei magistrati, spesso non li condivide, cambia le conclusioni dopo essersi consultato con gli amici della Santa Inquisizione Maiorino e Gentili, pure loro del Pd. Perché occorre creare la Razza Ariana del Pd milanese ed epurare gli zingari Pd del sud milanese (…). I Sudisti di Buccinasco, Cesano, Rozzano, Corsico eccetera devono solo lavorare per la causa, sottoporsi alla prova del Dna del Nando e sodali (collusione con la mafia). Aaah, Nando, stimo pure il sindaco di Buccinasco Maiorano e quello di Cesano D’Avanzo, oltre a qualche centinaio di ex-Pc e un po’ di ex-Dc che sono con me nel Pd di zona e con i quali ho militato negli ultimi 38 anni. Sono un caso disperato, vero, Nando? Sono uno dei tanti amministratori che ha rischiato in trincea, e non nelle retrovie come qualcuno che pontifica, per contrastare con l’uso delle leggi (…) la penetrazione delle cosche nel territorio di Buccinasco”.
Ma chi è davvero, Pietro Gusmaroli, che cerca (con altri, dentro il Pd milanese) di indebolire ed emarginare chi, come Dalla Chiesa, Gentili e Maiorino, sta facendo una battaglia forte e limpida contro i mafiosi e contro l’area grigia che sottovaluta o addirittura nutre la mafia ? Il suo nome compare nella sentenza Cerberus sui Barbaro-Papalia di Buccinasco (condannati per ‘ndrangheta in primo e secondo grado, ora la Cassazione ha ordinato un nuovo processo d’appello). Niente di penalmente rilevante per Gusmaroli, fino al 2007 assessore del sindaco Maurizio Carbonera, ma sufficiente a porgli alcune domande. L’amministrazione comunale di Buccinasco che rapporti aveva instaurato con i Barbaro? Che trattativa aveva avviato con loro, dopo alcune minacce e intimidazioni? Perché ai Barbaro era stato concesso l’appalto di sistemare (a spese del Comune) un terreno che gli stessi Barbaro avevano riempito di rifiuti tossici?
Nessuna prova del Dna. Ma il rigore nei rapporti con persone sospettate di essere mafiose è richiesto ai politici, ai politici di tutti i partiti: non dalla “Santa Inquisizione”, ma dai cittadini, che hanno il diritto di avere rappresentanti limpidi e cristallini. Qualcuno ha sbagliato, magari per disattenzione, sottovalutazione, spregiudicatezza o paura? Succede. Ma allora si faccia da parte. Come ha fatto Bruna Brembilla.
Il Fatto Quotidiano, 24 Gennaio 2013