Negli ultimi anni le trasmissioni televisive dedicate all’arte culinaria si sono moltiplicate. A tutte le ore del giorno e della notte, ormai, cuochi e aspiranti tali sono al lavoro su fornelli, impasti, ricette, assaggi e menù probabili e meno probabili. E questo non solo in Italia, tanto che si ha quasi la sensazione di essere oramai vicini al punto di saturazione. Ma fino a che punto questi programmi veicolano corrette informazioni nutrizionali? La domanda sorge spontanea, dal momento che studi recenti hanno dimostrato che i cuochi in tv influenzano il comportamento alimentare e hanno quindi un ruolo nelle scelte e nella dieta delle persone. Un gruppo di ricercatori della NHS Tees and Newcastle University ha analizzato il contenuto calorico e la composizione di cento ricette proposte da cinque famosissimi cuochi televisivi, molto popolari in Gran Bretagna, in modo da capire quanto i piatti seguano i consigli degli esperti e – soprattutto – quelle dell’Organizzazione Mondiale della sanità e della UK Food Standards Agency (FSA). Il risultato è stato impietoso: è emerso infatti che nessuna ricetta rispetta appieno le raccomandazioni e, in particolare, che le ricette televisive contengano più calorie, più grassi, più zuccheri e meno fibre rispetto ai piatti pronti comprati al supermarket.
Il pool ha suggerito che gli chef del piccolo schermo accompagnino la presentazione delle loro ricette con uno schema, visibile sullo schermo, contenente i valori nutrizionali in modo che siano chiari a coloro che avranno intenzione di riproporre la ricetta a casa. Ma nel frattempo è emersa anche una seconda criticità: quella legata al pessimo messaggio che trasmetterebbe lo spreco indiscriminato di ingredienti, di piatti già mezzi pronti portati in trasmissione solo per mostrare al pubblico e alle telecamere i vari stadi di preparazione. Roba quasi sempre destinata, inevitabilmente, alla spazzatura. In tal senso ottime news arrivano proprio dal nostro Paese: a metà dicembre uno dei cooking show più blasonati, MasterChef Italia, ha siglato un accordo col Banco Alimentare grazie al quale scarti ed eccedenze prodotti dalle prove dei concorrenti in gara potranno essere salvati e riutilizzati.
di Giorgia Cipria