Dai microfoni di Radio anch'io il Professore parla di un'azione comune con tutti i riformisti, a prescindere dal colore politico di appartenenza. Quindi anche con gli azzuri, con cui "si potrebbe benissimo immaginare una collaborazione una volta mondata ed emendata dal tappo che per natura sua impedisce le riforme"
Unica condizione per camminare insieme? L’orientamento riformista, a prescindere dal colore politico. Mario Monti lo ha ribadito nuovamente, questa volta dai microfoni di Radio anch’io: “Non ho nessuna intenzione di fare un accordo con partiti che non abbiano un forte orientamento riformista”. “Dipenderà da quali politiche Bersani riterrà di mettere in campo” è il ragionamento del Professore, secondo cui tutto dipenderà dal prevalere dei “massimalisti”. Chiaro il riferimento alle posizioni di Nichi Vendola e della componente legata alla Cgil. In quel caso – ha detto Monti – “non ci sarà una possibilità di un lavoro comune” con il Pd. Poi l’apertura al Pdl, ma solo se non ci sarà Silvio Berlusconi. Parole nette: “Si potrebbe benissimo immaginare una collaborazione con quella parte, una volta mondata ed emendata dal tappo che per natura sua impedisce le riforme”.