Ex sindaco del paesino romagnolo di Gemmano, Edda Negri Mussolini è figlia della quintogenita di Benito. Fini l'ha piazzata però al 25esimo posto per la Camera, quando sarà già ostico per Futuro e Libertà far eleggere il primo candidato dell'Emilia Romagna. "Le leggi razziali? Uno sbaglio. Ma lui non ha mai rubato soldi allo stato"
Almeno con ‘Lui’ i treni arrivavano in orario. Il refrain sul ventennio è quello tradizionale, con tanto di “cose buone come le bonifiche”, ma il glamour è quello delle piccole occasioni. Edda Negri Mussolini, figlia di Anna Maria, nipote del Duce, Benito Mussolini, si candida al Parlamento, e lo fa posizionandosi giù giù nelle ultime file disponibili delle liste di Fli alla Camera per l’Emilia Romagna.
Una traccia del passato che non molla arriva per la destra liberale smarcata dal Pdl berlusconiano, direttamente dalla Romagna nostalgica. Il Comune di Gemmano, amministrato dalla nipote di Mussolini, è un piccolo paese di poco più di mille anime, quasi al confine con le Marche. La Negri, eletta nelle file di un largo centrodestra, ha amministrato il paesino anche con qualche rappresentante di centrosinistra, fin dal 2009 vincendo una battaglia all’ultimo voto: 412 contro 368.
Di lei, in paese, si è sempre detto un gran bene: donna tutto d’un pezzo, sempre al lavoro, spese a suo carico, ha fatto persino pubblicità sulla rivista del Touring Club a Gemmano pagando di tasca propria. Anche se nel luglio 2012, le sue simpatie apertamente finiane, non le hanno permesso di continuare il suo mandato al servizio dei cittadini in assoluta serenità. Dal 10 agosto 2012 è caduta in un’imboscata che gli hanno teso i suoi ex alleati e il commissario prefettizio Puzzo si è insediato nel bel municipio sulla collinetta che domina le pendici appenniniche.
Il cognome del nonno, però, l’ha recuperato da poco, proprio dopo l’intoppo dell’estate: “In un momento di grande incertezza economica e politica, portare questo cognome è per me, motivo di grande orgoglio”, ha spiegato la neocandidata di Fli, “Mio nonno, nonostante tutti gli sbagli commessi, era una persona corretta e pulita. Non ha mai rubato un soldo agli italiani, viveva e manteneva la sua famiglia non coi soldi dello Stato, bensì con ciò che ricavava dalle sue pubblicazioni. I miei genitori e mia nonna giravano coi mezzi pubblici”.
“Su alcune cose sono d’accordo, su altre meno”, dice la nipote del Duce – “mio nonno ha fatto degli sbagli, come le leggi razziali, ma è stato un grande capo di Stato. Grazie a lui abbiamo avuto l’architettura fascista e le bonifiche”.
Le possibilità di entrare in Parlamento, a dir la verità, non sono moltissime, visto il suo piazzamento in fondo alla lista, al 25 posto. Ma lei, classe 1962, figlia della quintogenita di Mussolini, Anna Maria, e cugina della più nota Alessandra, ha deciso comunque di tentare, prestando il suo nome al partito di Fini, che l’abiura al fascismo l’ha pronunciata da almeno un quinquennio.