Al Link, in occasione di Art City White Night, il mago della Detroit Techno introdurrà il pubblico in un tunnel spaziotemporale lungo sette ore: un'eccezionale performance audiovisiva che indaga passato rituale, presente dimensionale e inesplicabile futuro della dance music
Scrivere un articolo su Jeff Mills è (quasi) imbarazzante. Che altro dire ancora di questa leggenda vivente che anche i ragazzini di oggi continuano a mitizzare come fosse un extraterrestre? Che venga da mondi lontani, Alpha Centauri o qualche altro abisso tecnologico, è ipotesi tuttora al vaglio benché ufficialmente i suoi natali glieli abbia dati la Motor City, quella Detroit che è stata prima storica patria della Motown e poi delle band che hanno letteralmente anticipato ed aperto la strada al punk diversi anni prima della sua esplosione: gli MC5 di Kick Out the Jams e soprattutto gli Stooges capitanati dall’Iguana. Città industriale, operaia, ribollente ed intrinsecamente rivoluzionaria insomma: dinamica, pulsante ed irrequieta politicamente come la musica che ne è sempre scaturita. E gli ultimi due decenni del Novecento a Detroit hanno significato genesi ed evoluzione della musica techno. E Jeff Mills e i sonic electronic warriors della Underground Resistance, Mad Mike Banks e Robert Hood, sono stati un simbolo di vera e propria militanza senza compromessi: produzioni che pestano con classe visionaria e macinano anni luce, esplorando non soltanto lo spazio ma persino le misteriose civiltà subacquee partorite dal genio dei due Drexciya James Stinson e Gerald Donald.
Sabato 26 gennaio al Link di via Fantoni 21, Bologna, Jeff Mills allestirà un tunnel temporale che farà letteralmente impallidire quello entusiasticamente inaugurato dall’ex ministro Gelmini tra il Cern di Ginevra ed il Gran Sasso: il Nostro, già alle prese una dozzina d’anni or sono con gli immaginari e le visioni retrofuturistiche di Metropolis, si lancerà in un set di addirittura sette ore, dalle 23 alle 6 di mattina. Fino alla mezzanotte un set d’antipasto che renderà omaggio alla storia più che ventennale della sua storica etichetta, la Axis Records. Allo scoccare della mezzanotte inizia il vero e proprio viaggio nel tempo, il grande show audiovisivo voluto dai curatori Walter Rovere e Tommaso Meletti per l’edizione 2013 di Art City White Night. Gli anni Sessanta, culminati con l’allunaggio dell’Apollo 11, sono stati un decennio topico per la conquista dello spazio e contestualmente per il filone fantascientifico in ogni ambito: The Time Tunnel è stata una tra le tante fortunate serie televisive science fiction dell’epoca. Ispirandosi a quest’opera, Mills traccerà un percorso esplorativo che indaga il passato, il presente ed il futuro della musica dance: immaginandola nella sua interpretazione, la cosa ci eccita almeno quanto l’idea di infilare un dito dentro lo squarcio di un’opera di Fontana. Il detroitiano esordirà con il 1985 e poi darà la sua interpretazione di decennio in decennio prefigurando persino quanto accadrà nel 2050. Come dite…? Come me lo immagino io un dancefloor nel 2050? Avete presente i disegni di Savage Pencil?
Tra le 22 e le 23, New Atlantis, un’ora di dj set da veri e propri eruditi, a cura del critico e musicologo Walter Rovere, interamente dedicata alla musica elettronica avanguardistica originaria del periodo compreso tra 1938 e 1968. Sarà attivo un servizio navetta da piazza VIII agosto per raggiungere il Link.