L'inchiesta della Procura di Lodi partita da un elenco di 500 sottoscrittori del partito dell'ex governatore del Lazio, "firmato" da un giudice di pace che in realtà non l'aveva mai visto. La replica: "Siamo parte lesa, già partita una denuncia". Sequestrati a MIlano anche timbri di Comuni e tribunali. Il Pd chiede chiarimenti al ministro dell'Interno
Le firme elettorali portano male a Francesco Storace, leader di La Destra, che a fine ottobre 2012 è stato assolto in appello per la vicenda dell’accesso al sistema informatico dell’anagrafe di Roma, con l’obiettivo di scoprire eventuali irregolarità nelle carte presentatae dalla rivale Alessandra Mussolini per le regionali del Lazio del 2005.
Un’indagine della Procura di Lodi ha portato alla scoperta di una rete specializzata nel fornire firme false ai movimenti politici intenzionati a presentarsi alle elezioni regionali e politiche. In diversi appartamenti e in uno studio legale di Milano sono stati trovati 83 timbri con i nomi di giudici di pace di diverse regioni (Lombardia, Liguria, Piemonte, Molise e Lazio), timbri dei Comuni di Monza e Pavia e del tribunale di Milano, elenchi di firme e moduli in bianco. Tutto materiale necessario per produrre la documentazione richiesta per presentare le liste.
L’indagine è partita dalla scoperta, il 22 gennaio a Lodi, di un elenco di 500 sottoscrittori di La Destra, per il collegio Camera 3 e per le regionali della Lombardia, controfirmato da un giudice di pace che in realtà non lo aveva mai neppure visto. Per questo la lista di la Destra è al momento esclusa dalla corsa elettorale nella circoscrizione che comprende le province di Mantova, Lodi, Pavia e Cremona.
“Pensiamo di aver scoperto una ‘cartiera’ che, analogamente a quell che realizzano fatture false per le aziende, in questo caso sembra realizzasse falsi elenchi di sottoscrittori per le liste elettorali”, ha spiegato il procuratore di Lodi Vincenzo Russo, secondo quanto riporta il giornale locale “Il Cittadino”. Nell’inchiesta sono emersi anche i nomi della “Lega lombardo-veneta” e del “Movimento Italia Giusta“.
“La vicenda di Lodi ci vede come parte lesa”, ha dichiarato Storace, candidato presidente di Pdl e La Destra alle regionali del Lazio, “stamane l’avvocato Proietti ha presentato apposita denuncia”. Così il leader di La Destra ha replicato alle richieste di chiarimento arrivate, tra gli altri, dal Pd: “Presenteremo immediatamente un’interrogazione parlamentare al ministro Cancellieri per fare luce sull’intera vicenda”, ha annunciato la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti, capolista in Lazio 2. “Certamente, apprendere questa notizia proprio nel giorno in cui vengono depositate le liste per il Lazio, getta ombra sulla regolarità delle liste che fanno capo a Francesco Storace”.