I giudici della Corte d’Appello di Milano hanno accolto il legittimo impedimento presentato oggi da Silvio Berlusconi, imputato per il caso Mediaset, e hanno aggiornato l’udienza al primo febbraio. Hanno rigettato invece l’istanza di sospensione del procedimento a dopo il voto.
La richiesta è stata affidata a un difensore d’ufficio, Salvatore Verdoliva (candidato del Pd alle comunali di Legnano del 2012, guarda la sua intervista video), perché mentre Berlusconi era impegnato a Roma a presentare le liste del Pdl per le prossime elezioni politiche, lo stesso dovevano fare i legali-parlamentari Nicolò Ghedini e Piero Longo in una manifestazione a Vicenza.
Un’analoga richiesta di sospensione era stata già respinta la settimana scorsa. Nella nuova istanza Ghedini e Longo hanno motivato l’atto con la ”inusitata fretta della corte d’appello nel definire questo procedimento”. I legali, nell’avanzare il legittimo impedimento e l’istanza di fermare il dibattimento fino a dopo il voto per via della campagna elettorale, si sono lamentati del fatto che i giudici di secondo grado hanno già fissato un calendario serrato di udienze fino al 4 marzo. In primo grado Silvio berlusconi è stato condannato a 4 anni per frode fiscale.
Per oggi è prevista la requisitoria del Pg, l’avvocato generale Laura Bertolè Viale, che si è opposto alle richieste dei legali dell’ex premier anche perché il codice non prevede la sospensione dei dibattimenti per motivi elettorali. Il rappresentante della pubblica accusa si è inoltre richiamato all’ordinanza con cui la corte aveva disposto di continuare il processo rigettando la richiesta di uno stop.
Dopo essersi riuniti in camera di consiglio, i giufdici hanno accettato al richiesta di legittimo impedimento dell’imputato Berlusconi, ma non quella dei due legali, “perché avrebbero potuto nominare dei sostituti processuali”. La richiesta di sospensione del processo fino a dopo il voto è stata invece respinta perché la campagna elettorale non è un mnotivo sufficiente a bloccare il processo. In dettaglio, si legge nelle motivazioni firmate dai giudici, la richiesta dell’imputato è ammissibile data la “riferibilità al territorio nazionale” della manifestazione del Pdl in programma a Roma per l’apertura della campagna elettorale, dove Berrlusconi è capolista per il Senato in tutte le circoscrizioni.
A questo punto la requisitoria del Procuratore generale e l’intervento delle parti civili previsti per oggi slittano tra una settimana, venerdì primo febbraio.