Eccomi qui di turno, come tutte le notti. Il cielo è nero e carico di pioggia: è il fronte freddo che sta arrivando. Dietro il fronte il vento girerà finalmente in poppa ma – ahimé – sarà molto debole. Siamo quasi arrivati ai 40° sud, la temperatura è diventata più mite, nel pomeriggio per la prima volta abbiamo fatto il turno sul ponte senza la cerata e gli stivali. E’ una vera goduria poter lasciare i vestiti pesanti nella sacca e dimenticarsi i guanti, i calzettoni e gli stivali.
I prossimi 10 gradi di latitudine saranno difficili, dovremo cercare di sfruttare tutte le minime brezze per svicolare dall’alta pressione che ci vuole inglobare. Faremo il possibile per riuscire a scappare verso nord e quando saremo arrivati a 30° sud saremo in salvo e dovremmo trovare finalmente un aliseo degno di questo nome.
Per ora tutto è ottimizzato per il poco vento, i pesi sono tutti sopravvento ma abbastanza a prua in modo da tenere la barca bassa di muso e in questo modo diminuire la superficie bagnata dello scafo. Ci diamo anche da fare per alleggerire al massimo la cambusa sbranandoci due o tre pasti al giorno. Ormai non resta altro che pasta o riso. Sono finiti tutti i vizi, niente biscotti, muesli, cracker. Insomma, non moriamo di fame ma un bel panino con la mortadella me lo sparerei volentieri…
Ciao a tutti, Giovanni
Foto di Michele Siegel