"Altrimenti c'è chi usa ogni artificio legale per danneggiare gli altri", avverte l'ex direttore del Tg1, che sarà il volto del Pdl in Liguria al posto dell'ex ministro Claudio Scajola. "La mia vicenda della carta di credito Rai è un esempio"
La non eleggibilità deve dipendere soltanto da una cosa: la sentenza. Così l’ex direttore del Tg1 Augusto Minzolini ha commentato la scelta del Pdl di non ammettere certi candidati alle politiche 2013, spiegando che “altrimenti c’è chi usa ogni artificio legale per danneggiare gli altri”. “La mia vicenda della carta di credito della Rai è un esempio”, ha ricordato alla presentazione dei candidati per la Liguria. “Mi è stato messo il bavaglio per un anno, impedendomi di fare il giornalista, nonostante io abbia già rimborsato ogni spesa. Anche per questo ho accettato la candidatura”. Minzolini ha aggiunto che “un problema etico esiste, ma bisogna stare attenti a non delegittimare la politica, l’unica in grado di fare le riforme ad esempio del sistema bancario”.
L’ex direttore del Tg1, che aveva detto di essersi candidato “grazie a voi del Fatto Quotidiano che per un anno mi avete messo il bavaglio”, sarà il volto del Pdl in Liguria per le politiche 2013 al posto dell’ex ministro Claudio Scajola. Numero due al Senato dietro a Silvio Berlusconi, Minzolini è stato presentato oggi a Genova insieme agli altri candidati, tra i quali l’ex governatore Sandro Biasotti, capolista alla Camera. Scajola, invece ha rinunciato. Le candidature di Minzolini e di Giorgio Lainati alla Camera nelle uniche posizioni sicure, hanno spaccato il partito e allontanato gli scajoliani, assenti.
“Ricucire lo strappo? Credo che bisogna mettere da parte le questioni personali”, ha detto Minzolini. “Andrò in giro per tutta la regione, compresa Imperia. I voti sono elettori in carne e ossa, mi impegno a portare le istanze dei liguri in Parlamento. Prenderò subito casa in Liguria. Capisco le riserve sulla mia candidatura, ma per venti anni ho lavorato alla Stampa, che qui è molto letta. Ci ho pensato un po’ prima di accettare e ho deciso per tre motivi: sono elezioni molto importanti, sono stato emarginato un anno per la vicenda della carta di credito alla Rai, e ho voglia di dire la mia. Raccontare la politica da giornalista non è come impegnarsi direttamente”.