La nuova guida della Consulta ha ricevuto 14 voti su 15: è stato tra l'altro ministro nel governo tecnico di Ciampi e il primo esperto di diritto tributario a essere nominato tra i 15 alti magistrati. I due vicepresidenti saranno Mazzella e Silvestri
Franco Gallo è stato eletto presidente della Corte Costituzionale 14 voti a favore e una scheda bianca. Lo ha comunicato il segretario generale Giuseppe Troccoli. Luigi Mazzella è stato nominato vicepresidente vicario della Consulta e Gaetano Silvestri secondo vicepresidente.
Tra i primi temi affrontati da Gallo in alcune dichiarazioni pubbliche quello del conflitto di attribuzioni sulla vicenda dell’Ilva di Taranto. “La Corte farà di tutto – ha assicurato – per accelerare i tempi della decisione”. Altro tema di attualità sul quale il presidente della Consulta ha detto la sua è stato quello dell’incandidabilità: è una scelta “solo politica”, spiega, che spetta solo “ai partiti”. “C’è chi ritiene – dichiara – di fare una scelta in termini di opportunità e di candidare chi non ha ancora condanne definitive. Ma la scelta è tutta politica”.
Poi i tagli, che inevitabilmente toccheranno anche la Consulta: “Faremo il possibile”, dice. Su questo aspetto è intervenuto anche il vicepresidente Gaetano Silvestri, in particolare con riferimento alla posizione del presidente: “Il presidente della Corte – ha detto – non ha nessun vantaggio economico e poi è sempre uno e terminato l’incarico ne subentra un altro. Per il presidente non ci sono emolumenti in più. Ha lo stesso stipendio degli altri giudici e ci paga le tasse”.
Quello delle presidenze brevi della Corte Costituzionale, ha spiegato Gallo, è un falso problema perché “la Consulta è un organo collegiale, non si preoccupa di garantire posizioni personali, di potere: il presidente è espressione del collegio”. Il presidente della Consulta ha ricordato che compito del presidente è “affidare le questioni ai giudici relatori” coadiuvare “gli uffici per renderli ancora più efficienti”, ma il presidente “è un primus interpares”. “La Costituzione – ha aggiunto – parla di tre anni come limite massimo” per la durata in carica del presidente della Consulta, ma ci sono casi di presidenze brevissime come quella di Giuliano Vassalli o di Vincenzo Caianello. Su questo aspetto è intervenuto anche il neo vice presidente Luigi Mazzella: “Questo metodo – ha detto – che ormai è proprio della Corte è garanzia della sua collegialità e di un procedimento democratico. In un paese in cui spesso si attacca il potere eccessivo di organi monocratici, la collegialità va esortata e non attaccata”.
“Sarò in carica per un tempo abbastanza breve ma non brevissimo, circa otto mesi – riprende Gallo – Un tempo sufficiente per consentirmi di impostare, con l’ausilio dei due vice presidenti, una revisione o un miglioramento della prassi organizzativa e delle modalità procedurali, sempre nello spirito della collegialità”. Gallo ha anche annunciato che il 12 aprile ci sarà la consueta relazione sull’attività annuale della Corte, con alcune novità rispetto alla prassi seguita negli ultimi anni: “Non faremo una conferenza stampa, ma un’udienza straordinaria solenne, sulla scia di quanto organizzato in passato per esempio sotto la presidenza Flick, a cui parteciperanno anche il presidente della Repubblica e le alte cariche dello Stato. Al termine dell’udienza incontreremo la stampa e daremo conto dell’attività 2012″.
Gallo, nato a Roma nel 1937, ha insegnato alla facoltà di Scienze politiche dell’università di Napoli e quella di Giurisprudenza dell’università di Parma. E’ stato docente di diritto tributario alla facoltà di giurisprudenza dell’università di Roma Tor Vergata e dell’università Luiss, dove ha diretto anche il Dipartimento delle Scienze giuridiche. Ha diretto la scuola centrale tributaria “Ezio Vanoni”.
Nel maggio 1993 fu nominato ministro delle Finanze nel governo tecnico guidato da Carlo Azeglio Ciampi. Al suo dicastero si deve, tra l’altro, la prima regolamentazione degli studi di settore, la parziale detassazione della prima casa, l’adeguamento della normativa fiscale alla direttiva comunitaria sul bilancio. Ma come ministro Gallo viene ricordato soprattutto perché è stato l’artefice della semplificazione del modulo della dichiarazione dei redditi (definito “lunare” dall’allora Capo dello Stato, Oscar Luigi Scalfaro). Poco più di 10 anni dopo, il 14 settembre 2004, fu sempre Ciampi, allora presidente della Repubblica a nominarlo giudice della Consulta: Gallo, che giurò il successivo 16 settembre, fu il primo esperto in diritto tributario a diventare giudice costituzionale. Il 6 dicembre 2011 venne nominato vice presidente della Corte Costituzionale. E’ autore di numerosi saggi di diritto tributario e finanziario. Resterà in carica fino al 16 settembre 2013.