A 12 miglia al largo del Lido di Savio sono stati trovati rottami, poco più di frammenti di carbonio individuati intorno alle 4 del mattino da un peschereccio di Cesenatico, compatibili con il cacciabombardiere americano F16 CM Fighting Falcon scomparso dai radar nella prima serata del 28 gennaio. Nella notte erano state rinvenute anche tracce di carburante nella stessa zona. La conferma arriva dalla capitaneria di porto di Ravenna e le autorità militari statunitensi concordano sul fatto che potrebbe trattarsi proprio del velivolo scomparso, per quanto la sicurezza la si avrà solo dopo aver recuperato i pezzi che stanno affiorando.

Al momento, invece, non ci sono novità sul pilota che, decollato alle 18.04 dalla base Usaf di Aviano, in provincia di Pordenone, aveva avuto solo il tempo di lanciare il mayday. Proseguono dunque le ricerche, che vedono impegnate 5 motovedette della guardia costiera, 3 unità mercantili, un aereo Atr42 decollato da Pescara e sommozzatori partiti da San Benedetto del Tronto che stanno valutando, meteo permettendo, il ricorso a un Rov per scandagliare ciò che c’è sotto la superficie del mare. Sulla zona per molte ore c’è stata una fitta nebbia, ma le ricerche sono proseguite ricorrendo anche a un elicottero dell’aeronautica militare italiana e ad altri mezzi del nucleo elicotteristi di Forlì.

Con il passare delle ore si assottigliano però le speranze di trovare il pilota ancora in vita. Se avesse avuto modo di lanciarsi prima dell’impatto con l’acqua, avrebbe trascorso tutta la notte a temperature bassissime riducendo le possibilità di sopravvivenza. Da Aviano, a 75 miglia da Venezia, come riporta IlPiccolo citando fonti dell’aeroporto Pagliano e Gori a cui spetta la competenza per la base Usaf, si teme tuttavia che il militare possa non aver avuto il tempo di eiettarsi a causa dell’improvviso guasto al velivolo.

Ancora non si conosce la sua identità né l’età. Si sa solo che il pilota appartiene al trentunesimo stormo caccia Usa di cui fanno parte quaranta mezzi dello stesso tipo, tutti cacciabombardieri monomotore. Il volo, secondo quanto appreso finora, era di addestramento e insieme al F16 scomparso c’erano altri 3 aerei, uno il “gemello” di quello caduto e un’altra coppia. L’allarme è stato lanciato dal mezzo scomparso, che alle 19.57 ha segnalato un malfunzionamento e qualche minuto dopo le 20 ha perso i contatti con la torre di controllo, a terra. In mattinata il colonnello David W. Walker, comandante del Fighter Wing, ha diffuso una nota in cui dice: ”Le ricerche e il salvataggio del nostro pilota sono la nostra priorità assoluta. Vogliamo assicurare la famiglia e gli amici del pilota perduto che stiamo facendo di tutto”.

In zona già in precedenza si erano verificati episodi analoghi. Un F16 del quinto stormo di Pisignano, frazione di Cervia, era precipitato in mate l’11 febbraio 2011. Il pilota, sopravvissuto e trasportato all’ospedale di Ravenna per accertamenti, era il maggiore friulano Luca Crovatti che era stato in tratto in salvo da un peschereccio della zona. A giocare a favore dell’ufficiale era stato il fatto che l’incidente era accaduto in pieno giorno – erano circa le 15.30 – ed era stato notato dai pescatori che poi erano partiti in soccorso. L’incidente precedente era di 16 anni prima. Il 27 gennaio 1995, infatti, un altro F16 alzatosi in volo di addestramento sempre da Aviano, si era inabissato al largo del Lido delle Nazioni, a un’ottantina di chilometri dalla costa.

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