Trentesimo parallelo sud. Abbiamo superato anche questo passaggio, siamo finalmente a nord dell’alta pressione del Pacifico del sud, che come l’alta pressione delle Azzorre o quella di Sant’Elena in Atlantico rimane abbastanza stazionaria, oscillando fuori dalle coste cilene e a sud dell’isola di Pasqua. E’ lei a mandarci l’aliseo che ci spingerà verso l’equatore nei prossimi giorni.
Non c’è molto gradiente quindi il vento non sarà molto sostenuto ma quanto basta per spingere Maserati a 11, 12 nodi verso nord.
A bordo la vita scorre tranquilla, una volta preso il ritmo è un po come uscire dal tempo. Si dorme ogni quattro ore, si vive di notte e di giorno in maniera simile e ci si dimentica dell’orologio, della data e dei giorni che passano. Si vive solo il presente e il tempo è scandito dalle miglia che mancano alla meta. Oggi sono 4300.
E’ una specie di clessidra immaginaria quella delle miglia mancanti che inesorabilmente si svuota giorno dopo giorno. E’ la clessidra contro cui gareggiamo ed è li che vola il nostro pensiero ogni volta che sentiamo la barca che rallenta per un calo momentaneo del vento. Speravo in una risalita del Pacifico più veloce e più ventosa ma come al solito il mare comanda e fa quello che vuole. Non resta che tirarci su le maniche e dare il massimo con il vento che abbiamo per cercare di avere la meglio su quella clessidra che intanto non smette di svuotarsi.
Foto: Michele Sighel