È stato la mafia, uno spettacolo per restituire il diritto di sapere. Ha scelto Bologna, il giornalista Marco Travaglio, per il debutto del suo ultimo lavoro dedicato alla trattativa Stato-Mafia. Un ritorno atteso sui palchi teatrali di tutta Italia per reincontrare il suo pubblico. Al suo fianco, come per Anestesia, l’attrice Isabella Ferrari che leggerà brani sulla buona politica di grandi personaggi come Pietro Calamandrei, Pier Paolo Pasolini, Giorgio Gaber, Sandro Pertini ed Ennio Flaiano. Le musiche dal vivo sono invece di Valentino Corvino, con la regia di Stefania De Santis.
Il debutto è atteso per il 4 e il 5 febbraio al Teatro EuropAuditorium di Bologna. Seguono le tappe di Roma, Firenze, Bergamo, Torino e tante altre. Con una sorpresa: tutti coloro che acquisteranno due biglietti per lo spettacolo, avranno in omaggio il libro “Promemoria” e il Dvd “15 anni di storia d’Italia ai confini della realtà”. Un gesto di stima e di affetto verso i tanti che seguono i racconti del giornalista. Raccontare e ricordare, le parole d’ordine di Travaglio che, ancora una volta, sorprende tutti con un regalo che intende omaggiare i fan, ma anche sostenere in un momento “di grande crisi”. Il libro, pubblicato nel 2010 e ripreso dall’omonima tournée teatrale, ha venduto in Italia oltre 50mila copie.
Ad aprire lo spettacolo, per tutto il periodo della campagna elettorale, è il prologo dal titolo “Votare informati. Il Parlamento è anche tuo, aiutaci a tenerlo pulito”. Si tratta del riepilogo di tutti i candidati impresentabili che si presentano alle prossime elezioni. Una sorta di libretto di istruzioni per il voto futuro, che vuole cercare di dare una mano ai tanti cittadini smemorati o poco informati che fra poche settimane entreranno nella cabina elettorale. Chi ha detto cosa e perché? Marco Travaglio cercherà di raccontarlo all’inizio dello spettacolo stesso per mettere in guardia sul futuro che ci attende, se le cose non cambiano nemmeno dopo il voto del prossimo febbraio.
Ed è così che si entra nel vivo dello spettacolo di “E’ stato la mafia”, cercando di spiegare la più difficile e inaccettabile delle verità: la trattativa tra le istituzioni e Cosa Nostra. A dare un senso a tutta l’esibizione è una tra le più dure ed emozionanti frasi di Salvatore Borsellino, fratello del giudice ucciso nella strage di Via d’Amelio: “La trattativa è il peccato originale della Seconda Repubblica. E senza verità e giustizia sulle stragi non ci possiamo definire un paese civile”. Una realtà che Travaglio vuole trasmettere agli spettatori, ma soprattutto i cittadini, nella speranza che la coscienza civica possa ancora trovare un modo per riscattarsi. A dichiarare realmente avvenuta la trattativa Stato-Mafia è stata la sentenza del processo a Francesco Tagliavia per le bombe del ‘92-’93. “L’iniziativa per la trattativa fu assunta da rappresentanti dello Stato e non dagli uomini di mafia”, si legge nelle carte, a sostegno della tesi che la stessa contrattazione non fu vera ma presunta. Travaglio parte dalla certezza di un fatto, cercando di analizzare insieme al pubblico gli episodi contemporanei e successivi a quelle pagine della storia italiana e che hanno influenzato la nostra contemporaneità.
Patti, segreti, minacce e ricatti. Le campagne negazioniste della stampa dopo la pubblicazione delle intercettazioni tra l’ex ministro Mancino, il presidente Napolitano e il suo consigliere giuridico. Ci sarà tutto questo sul palco in “E’ stato la mafia”, raccontato e spiegato da Marco Travaglio per cercare di ritrovare la verità sotto i grumi di fango di quella che purtroppo resta ancora una “democrazia incompleta”.