Editoriale del vicedirettore del Fatto sullo scandalo Mps. “Le dichiarazioni sullo scandalo Monte dei fiaschi sono di tre tipi” – esordisce Travaglio – “‘io non c’ero; io non dovevo esserci’; io c’ero ma l’avevo detto’. Sono tutti sulla stessa banca”. Con dovizia di dettagli il giornalista ripercorre tutta la spinosa vicenda, citando la controversa figura di Mussari e le dichiarazioni dei politici a propria discolpa. Da Monti al ministro Grilli, a cui spettava la vigilanza delle fondazioni bancarie, fino allo stesso Tremonti, che ha puntato il dito contro i primi due. “Eppure Grilli era il suo pupillo, addirittura il suo candidato alla Banca D’Italia” – osserva Travaglio – “e in questo gigantesco caso di falso in bilancio i colpevoli non pagheranno fino in fondo, perchè durante il governo in cui era ministro Tremonti fu depenalizzato il reato di falso in bilancio”. Il vicedirettore del Fatto non manca, inoltre, di menzionare le plateali contraddizioni di Casini, di Bersani e di Alfano
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione