Editoriale del vicedirettore del Fatto sullo scandalo Mps. “Le dichiarazioni sullo scandalo Monte dei fiaschi sono di tre tipi” – esordisce Travaglio – “‘io non c’ero; io non dovevo esserci’; io c’ero ma l’avevo detto’. Sono tutti sulla stessa banca”. Con dovizia di dettagli il giornalista ripercorre tutta la spinosa vicenda, citando la controversa figura di Mussari e le dichiarazioni dei politici a propria discolpa. Da Monti al ministro Grilli, a cui spettava la vigilanza delle fondazioni bancarie, fino allo stesso Tremonti, che ha puntato il dito contro i primi due. “Eppure Grilli era il suo pupillo, addirittura il suo candidato alla Banca D’Italia” – osserva Travaglio – “e in questo gigantesco caso di falso in bilancio i colpevoli non pagheranno fino in fondo, perchè durante il governo in cui era ministro Tremonti fu depenalizzato il reato di falso in bilancio”. Il vicedirettore del Fatto non manca, inoltre, di menzionare le plateali contraddizioni di Casini, di Bersani e di Alfano

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