Pubblico qui di seguito la lettera pubblicata sulla mia pagina Facebook a proposito di Antonio Ingroia e del suo progetto:

Mi sono purtroppo resto conto che articolando troppo il discorso quando scrivo della mia posizione nei confronti del progetto di Antonio Ingroia, della lista Rivoluzione Civile e degli attacchi concentrici a cui lo stesso Ingroia viene sottoposto indistintamente da ogni altra parte, politica e no, quello che dico viene interpretato non sempre in maniera consona a quelle che erano le mie intenzioni. 

Basta estrapolare l’una o l’altra frase, virgolettandola ed isolandola dal contesto e quelle che possono essere delle critiche parziali o delle sollecitazioni generate dall’amicizia e dalla affetto che mi lega a lui vengono presentate invece come degli attacchi e delle sconfessioni al suo progetto ed al suo operato. 

Chi mi conosce bene sa che sono molto più critico con le persone che stimo ed a cui sono legato da affetto che con le persone che al contrario non stimo e che tengo ad ignorare, ritenendo, e probabilmente è un mio limite, che non valga la pena neanche di criticarle.

Probabilmente un ventennio di obnubilazione mediatica e di scontro costante, per cui chi pensa in maniera diversa da te diventa un nemico piuttosto che una persona con la quale confrontarsi, ci ha abituati a volere che tutto sia nettamente classificabile, amico o nemico, vero o falso, destra o sinistra e così via. 

Di recente mi è successo, con un giornalista con il quale mi ero dilungato a parlare di cosa pensavo delle diverse liste che parteciperanno a questa competizione elettorale, di sentirmi alla fine apostrofare, “si ma insomma, lei per chi voterà?”, come se tutto dovesse essere necessariamente ridotto ad un numero o ad una percentuale in un sondaggio.

Allo scopo di evitare ogni tipo di equivoco, voglio allora esprimere sinteticamente e schematicamente quale è è la mia posizione nei confronti di Antonio Ingroia e delle polemiche che lo hanno interessato da quando a deciso di candidarsi:
– Ho sofferto molto per la sua decisione di lasciare la magistratura perchè lo ritengo uno dei migliori magistrati del nostro paese, le sue indagini sulla trattativa, condotte insieme agli altri ottimi magistrati del pool di Palermo, in particolare con Nino Di Matteo, mi hanno ridato la speranza di potere arrivare a conoscere la verità sulla strage di via D’Amelio
– Dopo le iniziali perplessità ho capito e accettato il suo progetto di proseguire in parlamento la sua battaglia per la verità. Come lui stesso dice con una bellissima immagine, arrivati nell’anticamera della verità era necessario entrare nelle stanze del potere per impedire che la politica continuasse a spegnere quelle luci che avevano fatto, finora, soltanto intravedere le prove di quella verità.
– Ritengo che questo progetto sia inviso a molti e ritenuto un pericolo da bloccare con ogni mezzo. Troppi personaggi di ogni parte, della politica e delle istituzioni sono stati complici di questa congiura del silenzio sulla trattativa Stato-mafia che è durata per venti anni ed è per questo che Antonio Ingroia, con l’eccezione del Movimento 5 Stelle, viene attaccato ferocemente da ogni parte. Deve essere fermato, non importa come. 
– Nella polemica di questi ultimi giorni è stato lui ad essere provocato. E’ del tutto falsa l’accusa di essersi paragonato Giovanni Falcone e chi la fa dimostra di essere in malafede e di non avere neanche letto le sue parole. Non è tollerabile poi che un magistrato, Ilda Boccassini,pensi di potere distribuire ad altri patenti di ‘grandezza’. 
E’ altamente offensivo definire un magistrato come Antonio Ingroia un “piccolo magistrato”. 
E’ altamente offensivo anche per la memoria di Paolo Borsellino che sicuramente aveva un ben altro concetto di lui dato che lo stimava e aveva per lui una predilezione quasi “filiale”. 
Mi ha commosso un messaggio speditomi da Antonio in cui dice che Paolo gli manca e continua a mancagli.

E’ vero, io ho criticato Antonio per la maniera in cui ha reagito tirando in ballo, e non avrebbe dovuto farlo, Paolo Borsellino e quello che lo stesso poteva avergli detto su una loro collega. Non ha probabilmente retto allo stress per gli attacchi cui viene quotidianamente sottoposto ed è andato sopra le righe. 
Un ‘politico’ non lo avrebbe fatto, ma Antonio Ingroia non si è forse ancora abbastanza calato nel suo nuovo ruolo. E dal mio punto di vista voglio sperare che non ci sia cali mai troppo a fondo.
– Per finire mi faccio da solo la stessa domanda che ho rimproverato a quel giornalista, ma alla fine per chi voterò?
Se volete saperlo non posso che rispondervi che lo saprò soltanto nel momento in cui avrò in mano la scheda e la matita con cui, come un analfabeta, per questa disgraziata legge elettorale, non mi sarà concesso niente altro che mettere una croce vidimando così scelte fatte da altri.
Non guarderò molte liste, soltanto quelle di Rivoluzione Civile e del Movimento 5 Stelle, le altre non mi interessano, le ho scartate a priori.
Se guarderò solo al progetto, che condivido in pieno per come è stato concepito, meno per come è stato realizzato, ed al nome di Antonio Ingroia, voterò Rivoluzione Civile. Se sarò certo di fare eleggere con il mio voto persone come Saverio Lodato o Sandra Amurri, ma non sono purtroppo nella mia circoscrizione, voterò ancora per Rivoluzione Civile e per Antonio Ingroia, Se invece cercherò e troverò nella lista i nomi di quei giovani che hanno combattuto, senza mai chiedere nulla, le mie stesse lotte per la Verità e per la Giustizia allora voterò per il Movimento 5 Stelle. Questi e nessun altro sono per me i “voti utili”.

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