Un gruppo di esponenti di Sinistra Ecologia e Libertà, provenienti soprattutto da Sicilia, Sardegna e Lazio, ha lasciato il partito di Nichi Vendola per aderire a Rivoluzione Civile. A darne notizia sono Antonio Ingroia e Leoluca Orlando in una conferenza stampa alla quale prendono parte alcuni protagonisti della mini “scissione pre-elettorale”, tra cui Alfonso Gianni e Carmine Fotia. “La nostra decisione di lasciare Vendola per aderire a Rivoluzione Civile – spiega il siciliano Francesco Cantafia, tra i fondatori di Sel – è spontanea ed è dettata da ragioni politiche, non certo da nostre aspirazioni personali. Noi non abbiamo mai chiesto candidature, né le vogliamo. Semplicemente diciamo no a chi antepone i propri interessi personali a quelli collettivi e vogliamo restare coerenti”.
I delusi da Vendola sono arrivati da tutta Italia e parlano di “una vera e propria diaspora” partita da tempo, ma consolidatasi negli ultimi mesi, causa “la farsa delle primarie” con cui Sel ha scelto il drappello di parlamentari che la rappresenterà dopo il voto. Su Facebook hanno fondato un gruppo di protesta “SELefaccianoloro le primarie”, che ha raccolto circa 1.500 adesioni. E oggi, spiegano, sono al fianco di Ingroia perchè vedono in Sel “una sorta di Costa Concordia”, metafora coniata da Cantafia, ormai ex dirigente di Sel in Sicilia e oggi alla guida della squadra di fuoriusciti. “Ci sentiamo come saldatori in un cantiere – spiega Cantafia – abbiamo creato una nave bellissima, ma è stata affidata a un equipaggio che l’ha fatta arenare sugli scogli, come la Concordia al Giglio”. “E siamo certi – aggiunge un altro ex coordinatore del partito vendoliano in Sicilia – che Ingroia non anteporrà mai le sue ambizioni personali al bene comune“.
L’adesione di questo gruppo di dissidenti di Sel a Rivoluzione Civile viene definita da Ingroia una “scissione durante la campagna elettorale”, visto che avviene a liste già chiuse. “L’unica scissione preliste invece – incalza Ingroia – è quella che ha consentito il Pd all’interno dell’Idv candidando Massimo Donadi…”. Ma l’affondo di Rivoluzione Civile a Sel e al Pd è a 360 gradi: i “fuoriusciti” parlano di “primarie finte” che hanno portato alla candidatura certa “solo un drappello di 23 persone calate dall’alto” senza alcun confronto con il territorio (quello che è successo con le primarie, racconta Saverio Cipriano, “è drammatico, tanto che non esistono dati certi su nulla, informatevi pure…“); si accusa Vendola di usare la coalizione con il Pd “come un taxi” visto che in caso di accordo con Monti “probabilmente ne uscirà”; e si punta il dito contro la “questione morale” che comunque, assicura Ingroia, “interessa il partito di Bersani da Penati al Monte dei Paschi di Siena”. “Noi non vogliamo fare gli sciacalli che si approfittano di casi come questo del Mps per fare campagna elettorale – assicura Ingroia – ma è anche vero che il Pd non ha mai fatto nulla sinora per uscire dall’intreccio tra politica e affari”. Del rischio che questa “guerra fratricida” all’interno della sinistra rischi alla fine di consegnare il Paese nelle mani di Berlusconi e del centrodestra non vogliono però sentir parlare. “Vorrei ricordare – scandisce l’ex pm di Palermo – che la mia campagna elettorale è cominciata con una lettera aperta a Bersani e con una richiesta di confronto con Vendola. Sono stati loro ad aprire le ostilità. Non noi”. “Noi restiamo semplicemente coerenti con le nostre idee e con i nostri programmi che sono in tutto alternativi a quelli di Monti e di Berlusconi” che comunque, conclude, “non credo proprio corra il rischio di vincere”.
E’ un faccia a faccia a distanza quello che si snoda, a colpi di interviste e conferenze stampa, tra Vendola e Ingroia. Il leader Sel, in videochat per QuotidianoNazionale, spiega: “Non temo minimamente la concorrenza con Ingroia. Penso che ci sia una parte di sinistra che considera legittimo e virtuoso attaccare il Capo dello Stato. Per me, invece, la vera sfida è il cambiamento e il buon governo“. A proposito di un eventuale accordo con Rivoluzione Civile, Vendola rileva di “non aver capito cosa sia quel movimento: Rivoluzione Civile è una lista che ingloba Idv, Rifondazione, Verdi. Non so quale sia il collante e il minimo denominatore comune che li lega assieme e siccome non sappiamo che cosa è – avverte – aspetterei”. “Auguro buona fortuna a Ingroia, Di Pietro, Diliberto e Bonelli, ma evitiamo di mettere in scena uno spettacolo molto triste” è il messaggio che arriva da Vendola che per il dopo voto assicura: “Nella prossima legislatura ci sentiamo impegnati a riunire i gruppi parlamentari con il Pd per discutere congiuntamente”.