Allarmismo? “Noi abbiamo ricevuto un fax a firma del capo della Protezione Civile Franco Gabrielli il qualche comunicava che ci sarebbero state ulteriori scosse”. Il sindaco di Castelnuovo Garfagnana, Gaddo Gaddi, ha spiegato così in una intervista al Corriere.it perché è stato deciso di avvertire la popolazione e di invitarla a uscire di casa per precauzione. Il primo cittadino ipotizza che sia stata una comunicazione “a salvaguardia, non ci dimentichiamo L’Aquila, non ci scordiamo molti sono stati condannati”; insomma la sentenza del 22 ottobre scorso sulla commissione Grandi rischi con la condanna degli imputati avrebbe pesato. “In qualche modo a noi ce l’hanno segnalato, la patata bollente l’avevamo in mano noi poi se succede che c’è qualche morto ti mettono in croce – ragiona il sindaco – Se si deve prevenire… Nel fax del dipartimento di Protezione civile non c’è scritto che devi fare evacuazione però ti informa stanotte (a causa della scossa 3.8 di mercoledì notte, ndr) si è attivata una faglia che potrebbe determinare ulteriori scosse da venerdì scorso”. Lo stesso sindaco ricorda: “Abbiamo avuto qualche centinaio di scosse. L’ultima stanotte se me lo dici significa che prevedi qualcosa di più grosso, quindi abbiamo preferito usare precauzione. Hanno lanciato il sasso nello stagno, aspettiamo ulteriori informazioni. Anche in prefettura aspettano notizie”.
Gaddi racconta che alle 21 ha ricevuto dal centro centro intercomunale l’informazione che sarebbe stata data notizia agli organi stampa di questo “rischio terremoto” a seguito di quella 3,8 e che l’eventuale scossa “avrebbe avuto andamento diverso come coordinate sull’Appennino e questo avrebbe causato attivazione faglia in prossimità del centro abitato”. Visto che il comunicato era a firma del capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, a questo punto la notizia si è diffusa “e a quel punto la gente ha cominciato a mettersi in movimento”. Il centro intercomunale ha informato il sindaco organi di stampa e i sindaci della Garfagnana hanno deciso di informare la popolazione attraverso media locali, radio, Fb e Twitter. “Non c’è stato panico, è stato tutto molto ordinato nei mesi scorsi abbiamo fatto opera di informazione nelle scuole e alla popolazione di come comportarsi in caso di sisma”.