A meno di una settimana dalle dure dichiarazioni sull’affaire Mps e sui presunti legami tra la banca senese e il Partito Democratico, Mario Monti ha voluto fare un passo indietro. Già all’epoca il presidente del Consiglio aveva sottolineato come il suo attacco non fosse diretto a Pier Luigi Bersani, quanto piuttosto a quella “brutta bestia” che è la “commistione fra banca e politica”. L’allusione al partito, però, era stata evidente: “Il Pd c’entra perché ha sempre avuto molta influenza sulla banca”. Ora il Professore corregge il tiro: “Non ho mai attaccato il Pd sul Monte dei Paschi di Siena e personalmente sono convinto che Bersani non c’entri per niente”.
Secondo Monti il Pd “ha tantissimi valori” che hanno garantito “una buona collaborazione” durante il suo anno di governo, “tuttavia – dichiara – ha una vicinanza a legittimi e importanti interessi costituiti che gli impediscono di fare certe riforme nella misura che sarebbe necessaria”. Il Professore poi ci tiene a precisare quanto detto qualche giorno fa: “A differenza di Berlusconi non ritengo affatto che oggi ci sia il pericolo comunista“. E sulle dichiarazioni di Renzi e Bersani nel comizio di Firenze, prova ad ammorbidire i toni: “Trovo che il Pd sia un pochino suscettibile e dispiace se leggono cose che non appartengono alle intenzioni di chi parla”.
Il presidente del Consiglio, in collegamento dalla Basilicata con la trasmissione di Lucia Annunziata “Leader” su Rai3, è tornato anche a parlare di Imu: “Ora che è superata l’emergenza finanziaria è possibile correggerla: si può cominciare dalla prima casa e dalle famiglie numerose”. Un’apertura, quella del Professore, rivolta anche ai contestatori che lo hanno accolto duramente al suo arrivo a Matera: “Hanno ragione, li capisco e anche noi vogliamo uscire dal declino, un declino lungo 20 anni. Abbiamo perso terreno non solo sulla Cina ma anche sugli altri Paesi dell’Unione Europea. Hanno vissuto un anno terribile pieno di sacrifici, non sono sadico e comprendo i sacrifici fatti dagli italiani. Ho cominciato questa nuova avventura proprio per evitare che questi sacrifici vengano dissipati e che venga interrotto il percorso di riforme avviato in questi mesi di governo”.
Incalzato dalle domande di Peppino Englaro e Alessandro Cecchi Paone, Monti ha dichiarato che le questioni etiche “sono anche più importanti di quelle economiche e non vanno messe tra parentesi. Sono temi che non possono essere considerati secondo la logica dei numeri ma delle persone” e devono essere oggetto di una “riflessione del Parlamento” più che di un’agenda del Governo. Il presidente del Consiglio sostiene di non aver mai “ostentato” la propria religiosità e ha ammesso che su temi come le unioni omosessuali e la fine vita sia necessario muoversi “sempre di più verso l’Europa”.