Dietro l'assoluzione del Pibe de Oro nella battaglia con l'Agenzia delle Entrate c'è il "trionfo" dell'avvocato Angelo Pisani, fondatore e capolista al Senato in Campania di "liberi per un'Italia Equa", dichiaratamente contro la società di riscossione e apparentata del Pdl
Festeggiano i tifosi del Napoli. Ma festeggia anche Berlusconi. Dietro la notizia – smentita poi seccamente dall’Agenzia delle Entrate – della “assoluzione” di Diego Armando Maradona, definitivamente alleggerito dal gravame di 40 milioni di euro di debiti col fisco e libero di tornare in Italia senza il rischio di vedersi sfilare dalla Finanza l’orologio dal polso come è accaduto in passato, c’è il trionfo del vulcanico avvocato Angelo Pisani, storico difensore del Pibe de Oro e fondatore-candidato capolista al Senato in Campania di “Liberi per un’Italia Equa”. Una formazione politica dichiaratamente anti-Equitalia (doveva chiamarsi “Liberi da Equitalia” ma la dicitura è stata bocciata dal ministero dell’Interno) che si presenta alle elezioni politiche alleata con il Pdl. Pisani potrà – legittimamente – spendere questa sentenza in campagna elettorale, ricavandone nella Napoli perdutamente innamorata di Maradona un consenso forse pari a quello che B. spera di ottenere con l’acquisto di Balotelli al Milan. Tutti voti che alla fine confluiranno nella coalizione del Cavaliere.
Presidente della municipalità di Scampia, il degradato quartiere della periferia di Napoli, e di Noi Consumatori, associazione in difesa dei diritti dei cittadini e molto attiva in materia di tariffe e pressione fiscale, Pisani unisce il talento di avvocato a una indubbia capacità di farsi illuminare dai riflettori della cronaca, tra una gragnuola di comunicati stampa e roventi iniziative. Senza paura di assumere posizioni discutibili e scomode. Qualche settimana fa ha negato alla casa di produzione Cattleya le autorizzazioni all’uso dei luoghi di Scampia per girarvi la fiction Sky Gomorra, al grido di “basta allo sfruttamento strumentale di Napoli e in particolare di questo quartiere”. Scatenando una polemica che ha coinvolto il sindaco arancione Luigi De Magistris (sostanzialmente d’accordo con Pisani) e lo scrittore Roberto Saviano, consulente della casa di produzione Sky, che invece ha parlato di censura. Nel corso di un dibattito organizzato a Scampia proprio per discutere della fiction, Pisani ha fatto esporre lo striscione “Scampiamoci da Saviano“, causando le proteste degli esponenti dell’Arci Scampia e della Rete Commons.
Ed ora l’annuncio all’alba di Pisani e del collega Angelo Scala: Maradona ha vinto la battaglia col fisco e può tornare in Italia. La sentenza della commissione tributaria centrale, la “Cassazione” della giustizia fiscale, è stata depositata il 29 gennaio ed ha accertato, affermano gli avvocati, “l’estinzione per intervenuto condono dei giudizi, che vedevano ancora coinvolti la società sportiva Calcio Napoli per le vicende di Careca, Alemao e Maradona, in virtù delle norme speciali sul condono confermando inoltre la nullità dell’originario accertamento fiscale nei confronti di questi contribuenti da dichiarata dalla sentenza appellata nel 1994”.
Pisani ha poi affermato che ”Maradona è finalmente libero dall’incubo del fisco e dalle false strumentalizzazioni a suo carico e ha dato mandato di agire in giudizio nei confronti dell’agente della riscossione e dell’Agenzia delle Entrate per chiedere il risarcimento dei danni personali, all’immagine, patrimoniali e da perdita di chance, subiti in questi anni con cartelle false per tasse annullate non dovute, quantomeno per una somma equivalente alla stessa pretesa, ingiustamente addebitatagli di 40 milioni di euro”. Insomma, ora è Maradona a volere i soldi dallo Stato. Pisani è un avvocato tenace e, potete giurarci, farà di tutto per riuscirci.
Aggiornato dalla redazione web alle 17.00