Duro e conciso. L’ex direttore dell’Economist è furibondo. E si capisce. Il suo film documentario sull’Italia, che lui considera una “fidanzata in coma” (dal titolo di una bellissima canzone degli Smiths) realizzato insieme alla giornalista italiana Annalisa Piras, è stato letteralmente censurato, per motivi elettorali.
Doveva essere proiettato al Maxxi di Roma il 13 febbraio, ma per “ferree disposizioni” del Ministero delle Attività culturali (da cui il Maxxi dipende) l’appuntamento è stato slittato a una data da definirsi dopo le elezioni. Nella lettera si parla esplicitamente di disposizioni dall’alto che “non consentono di ospitare nello spazio del museo qualunque iniziativa che possa essere letta secondo connotazioni politiche, nell`imminenza della competizione elettorale”.
Il film è ispirato all’ultimo libro di Emmott Good Italy, Bad Italy (aggiornamento in lingua inglese di Forza, Italia Come ripartire dopo Berlusconi, Rizzoli). E’ una denuncia e insieme una dichiarazione d’amore per l’Italia. “Ogni tanto ti strangolerei, ma se dovesse succederti qualcosa, ne morirei”, cantavano gli Smiths. E quella di Emmott è letteralmente “una campagna per svegliare l’Italia”. Nel video lui è il Cicerone che guida lo spettatore attraverso l’orribile declino italiano degli ultimi 20 anni. “Corruzione, poteri occulti, monopolio dei media… davvero troppo per la democrazia” dice Emmott.
Poi scorrono le immagini agghiaccianti di cosa è diventato il Paese: le bagarre a Montecitorio, Berlusconi che urla “comunisti”, le veline, la tv delle donne in mutande. “L’Italia ha più noiosi manifesti su cosa fare di quanti siano gli italiani” dice Emmott. “Questo non è l’ennesimo, ma piuttosto il mio modo di rilanciare il dibattito su chi e cosa ostacola il cambiamento in dieci aree vitali. Ora è il tuo turno, nomina e svergogna i peccatori. Un mese prima delle elezioni, riunirò il meglio delle vostre risposte sui giornali, in video e sul sito”.
Nel documentario la parola va a personaggi della cultura ma anche ai manager e a vari italiani famosi in patria e all’estero. Al ministro uscente della Cultura Ornaghi il filmato non va bene. E Giovanna Melandri ha avallato la decisione.
Bill Emmott chiede a tutti di bombardare il ministero e la presidenza del Maxxi con una mail di protesta. Qui il link e qui il testo. Fatelo, o da Facebook, o inviando la mail di seguito a:
press@fondazionemaxxi.it
ufficiostampa@beniculturali.it
media@girlfriendinacoma.eu
Gentili Lorenzo Ornaghi, Giovanna Melandri,
i sottoscritti condannano fermamente la decisione del Ministero dei Beni Culturali e della direzione del Maxxi di vietare la proiezione, il 13 febbraio a Roma, del film documentario indipendente britannico “Girlfriend in a Coma”, e domandano l’immediata programmazione del film in nome della libertà di espressione che ogni stato democratico deve difendere e applicare.
in fede