Cosa succede se una signorina snob e presuntuosa, la classica principessa sul pisello rifiuta spocchiosamente tutti i partner? che rimane sola e che i pretendenti iniziano a parlar male di lei. Lo stesso accade al Pd che dopo aver cassato Renzi grazie al suo apparato di voti sicuri, ha rifiutato ipotesi di dialogo con tutti. Ora il nemico è la sinistra ” radicale” o il populista che “marcia contro” ma chi ha davvero marciato contro delle politiche anti montiane? Il caso Monte dei Paschi di Siena lo conoscete ed è inutile stare qui a ribadirlo, parliamo invece della sindrome della principessa snob.
La principessa “snobDì” ha rifiutato prima Grillo, sì proprio lui, il giullare nemico eterno, il disfattista, che anni fa chiese al Pd di partecipare alle primarie . Siamo nel 2009: “ Roma – Il Pd dice no a Beppe Grillo. Niente tessera e niente primarie. Il comico si è visto rifiutare l’iscrizione al circolo dei democratici di Arzachena. “Lo Statuto e il regolamento impediscono l’iscrizione, per questo è stata avviata la procedura di restituzione degli euro versati”, comunica la Commissione regionale di garanzia della Sardegna. Ma Grillo non si scoraggia: “Noi andiamo avanti. Il Pd sardo ha respinto la richiesta? Vorrà dire che la ripresenterò in continente. Peraltro la tessera praticamente ce l’ho già, ho pure pagato ben 16 euro…”
Un no della signorina snob che segnerà la vita politica di Grillo, per dovere di informazione bisogna dire che Ignazio Marino non era contrario. Come la mettiamo allora? E’ Grillo un disfattista populista o è il Pd che si è rifiutato di accettare il suo apporto che sarebbe stato proficuo? Forse se il Pd fosse stato davvero attento alle critiche e aperto al cambiamento, la mala politica non avrebbe creato, per un moto di disgusto, l’anti politica.
Di Pietro anche voleva entrare nella coalizione e questo di recente: Davide Zoggia, responsabile Enti Locali del Pd, ad Agorà il 20 dicembre 2012 dichiarò stizzito: “Di Pietro in questi anni ha sparato a zero contro il Pd, contro il presidente della Repubblica. Se adesso ci aggreghiamo, cammin facendo, per una questione tattico-politica, diventa poco credibile”. La signorina snob rifiuta anche Lui ma gli è andata comunque bene: ben nascosto nel così detto “Ingroiellum” c’è sia lui che quel che resta delle vecchie cariatidi dei partiti.
Tornando alle proposte per il Pd indecenti, Ingroia addirittura ha pubblicato l’sms con cui chiedeva a Bersani un dialogo: Roma, 24 gen. (Adnkronos) – “Caro on. Bersani sono Antonio Ingroia. Questo è il mio nuovo numero. L’ho cercata al telefono ma non mi ha risposto. Avrei bisogno di parlare se avesse l’opportunità di farlo. Cordiali saluti. Antonio Ingroia”. E’ il testo dell’sms che il magistrato e ora candidato premier di Rivoluzione civile ha inviato al leader del Pd il 22 dicembre scorso alle 8.59
Anche in questo caso, richieste di desistenza al Senato ma nessun accordo o dialogo: come ha svelato il Fatto, la proposta del Pd per tramite di Violante «era di non correre per il Senato nelle tre regioni in bilico», Lombardia, ma soprattutto Campania e Sicilia, queste ultime terre incontrastate del partito degli ex magistrati, «in cambio», il Pd offriva «la candidatura, nelle loro liste, di qualche nome gradito a Ingroia».
Ora la signorina snob si sente attaccata da tutti e soffre, perchè era convinta di convolare a nozze sicure al Senato ma qualcosa è andato storto. Ma come mai quando tutte le persone per bene e che volevano davvero cambiare le cose e eliminare l’alleanza clericale e centrista e cercavano la signorina Snob, lei si rifiutava? Forse perché agli apparati e ai vecchi dinosauri conveniva di più un’alleanza gattopardesca con chi avrebbe permesso di cambiare tutto affinché non si cambi nulla?
Detto questo, riferendomi a chi, turandosi il naso vuol votare, concordo con la riflessione recente di Scanzi per il voto al Senato fatto in modo ragionato. Scanzi consiglia di votare in modo cinicamente utile: “Ad esempio Rc alla Camera e M5S (se si vuole un’opposizione più forte) o Vendola (se si desidera un centrosinistra più spostato a sinistra) al Senato. E’ una strada che seguiranno in molti. Forse sbagliando, la reputo logica. Fermo restando il rispetto per ogni scelta. Anche quella di “votare senza votare”, per il semplice gusto di essere più duri e puri degli altri.” D’altronde le uniche opzioni razionali sono tre al Senato: o voto di rottura totale ingoiando Grillo e tutte le sue contraddizioni ma avendo la certezza di portare in parlamento dei rompiscatole che controlleranno, o influenzare a sinistra il Pd tramite Sel che comunque è fermamente contro l’alleanza con Monti o astenersi.
Sul Votare senza votare, scelta che reputo pregna di dignità ecco uno dei tanti link per l’astensionismo attivo, come praticarlo e certificarlo per chi vuol dire NO a tutti i cialtroni di ogni ordine e grado.