Intervista a Il Tempo nel giorno in cui l'ex premier svelerà la proposta cosiddetta "shock" per raschiare gli ultmi voti possibili in vista delle elezioni di febbraio. "Scelta decisiva, o la sinistra o noi"
”L’Italia è davanti a una scelta decisiva: o la sinistra di Bersani e Vendola, la sinistra delle tasse, della spesa pubblica, la sinistra ostile all’impresa e all’iniziativa privata, la sinistra più arretrata d’Europa, oppure noi, la grande alleanza dei moderati, dei cattolici liberali, noi che abbiamo governato per quasi dieci anni tenendo i conti in ordine, senza mai mettere le mani nelle tasche degli italiani”. Silvio Berlusconi, leader del Pdl, riscalda con un’intervista al Tempo la giornata in cui dovrebbe rivelare la proposta cosiddetta “shock” studiata per raschiare gli ultimi voti utili in vista delle elzioni del 24-25 febbraio.
Gli italiani, aggiunge Berlusconi, “stanno comprendendo che la coalizione di Monti con Fini e Casini non ha alcuna possibilità di vittoria e si prepara già da tempo a fare da stampella alla sinistra”. E ancora: “Mi permetto di rivolgere al ‘liberalè Giannino un appello di tutto cuore: ritiri la sua lista, non si renda colpevole di un aiuto, magari determinante, alla sinistra”. Inoltre, sottolinea l’ex premier, “la stagione dei grandi accordi di governo è finita per sempre”.
La “proposta shock” verterà probabilmente sul fisco. “Cambieremo radicalmente la politica di austerità consigliata dall’Unione europea a trazione tedesca – spiega Berlusconi a Il Tempo – e cercheremo di applicare concretamente la sempre attuale e valida ricetta liberale. Meno tasse sulle imprese, sulle famiglie e sul lavoro. Uguale a più consumi, più produzione, più posti di lavoro. Uguale a più entrate per lo Stato che potrà così aiutare chi è rimasto indietro. Si deve dunque partire – prosegue Berlusconi – dalla riduzione delle tasse sulle imprese, sulla famiglia e sul lavoro”. Il leader del pdl rispovera la vecchia promessa mai mantenuta sulla riforma fiscale che “prevedesse due sole aliquote Irpef, al 23% e al 33%, naturalmente conservando l’esenzione totale sotto un certo reddito”.
Tra i primi tre provvedimenti che approverebbe in caso di vittoria, l’ex premier cita: “Abolizione immediata dell’Imu sulla prima casa. Cancellazione delle misure più odiose e da stato di polizia fiscale mediante la revisione totale del redditometro. Zero tasse e zero contributi per le piccole aziende che assumono a tempo indeterminato un giovane o un disoccupato” e poi “elezione diretta del presidente della Repubblica”. E “per le giovani coppie – conclude Berlusconi – reintrodurremo il bonus bebè e il ‘buono scuolà”.