Quasi 55 milioni di euro in incarichi di consulenza, tra cui misteriosi “studi di prefattibilità” e “mappatura” dall’esito ignoto. E ancora ricerche sugli effetti dei tuberi sulla crusca di frumento e valutazioni del livello di infertilità dei tori. In tre anni, dal 2009 al 2011, Roberto Formigoni ha assegnato 353 incarichi, la maggior parte dei quali a vecchi amici di Comunione e Liberazione o della Lega Nord.
Un’inchiesta di Repubblica rivela gli sprechi del Celeste nella gestione della Regione Lombardia, segnalando in particolare un’anomalia: una quota significativa dei fondi è transitata dall’Irer, l’Istituto regionale di ricerca della Lombardia, trasformato dal 2011 in Èupolis Lombardia. A capo dell’Istituto Formigoni ha piazzato un ciellino doc come Alberto Brugnoli, diventato professore associato di Economia all’Università di Bergamo dopo aver vinto un concorso presieduto da Lanfranco Senn, un altro manager pubblico molto vicino a Cl.
Secondo il Comitato dei controlli, organo nominato dalla stessa giunta Formigoni, l’Irer è destinatario del 42,6% del totale degli incarichi. Tra i consulenti più influenti del Celeste c’è Robi Ronza, fondatore del Sabato, il quotidiano di Comunione e Liberazione in cui lo stesso Formigoni ha esordito come giornalista. Ora in Eupolis trova posto anche sua figlia Maria Cara. Destinataria di una consulenza dorata è anche Lorenza Violini, tra le più strenue sostenitrici della prosecuzione delle cure di Eluana Englaro.
Tra i nomi dei consulenti della Regione c’è anche quello della leghista Emanuela Panigoni. I “regali” di Formigoni alla Lega non si fermano qui: nel 2009 la Regione ha elargito tre milioni di euro all’Irealp, l’istituto di ricerca per l’economia e l’ecologia nelle regioni alpine, al cui vertice c’era, non a caso, Fabrizio Ferrari, esponente di spicco del Carroccio in val Seriana. Lo stesso istituto che nel 2010 è stato soppresso dopo aver accumulato un buco in bilancio di un milione e mezzo di euro.