“Il tuo problema è l’economia, stupido!” E in economia, mi spiace, ma la posizione di Berlusconi è assolutamente corretta: “O vinciamo nel braccio di ferro con la Germania, o usciamo dall’Euro”. La risposta di Bersani: “No a facili battute sulla Germania” è vuoto pneumatico. Traduzione: il Pd non ha nessuna strategia per uscire dalla crisi. Berlusconi sì.
Riassumiamo.
Ma la gente comune rischia il lavoro, se ce l’ha; ha sorelle, figli disoccupati. La gente non è contenta di come vanno le cose. Vuole cambiare strada. Sa che l’ostacolo è l’Europa. Perciò Bersani scende nei sondaggi. MPS? D’accordo, ma gli scandali infuriano di più gli elettori perché c’è una crisi irrisolta. D’altronde Berlusconi era pappa e ciccia con MPS; Monti ha candidato un dirigente dell’Istituto senese: perché solo il PD dovrebbe pagare dazio? In realtà il PD, appiattito sulle politiche di Monti, è vulnerabile, perché tradisce le sue radici socialiste e popolari: “ha smarrito la capacità di fare proposte radicali ed innovative” (Dahrendorf). Ogni giorno che passa, l’impasse di Bersani diventa più evidente.
Bersani dice che aggiungerà ‘qualcosa’ al Montismo, ma ormai si è capito: saranno spruzzi d’acqua fresca… Chanel! Andrà con il cappello in mano a Berlino per salvare le briciole dall’incendio? Dovrebbe invece trattare con una pistola in tasca. Senza bluffare: nelle società aperte, le carte le vedono tutti. Per aver possibilità di successo, bisogna essere davvero disposti a lasciare l’Euro, in extrema ratio. Bersani, negandosi a priori questa possibilità, ha già fallito.
Eppoi bisogna sapere cosa negoziare. Dov’è il Piano Alternativo in grado di sedurre l’opinione pubblica europea? Noi, queste idee le avremmo. Le uniche misure efficaci – e quanto efficaci! – adottate dall’Europa negli ultimi mesi le proponemmo nel 2011; ovviamente, prima di pubblicarle, nelle sedi istituzionali. Ma l’Europa le ha adottate solo perché costretta, in ritardo, a metà. Noi siamo paria nel PD – e vabbè – perché dal 2007 chiediamo la fine degli abusi e dei privilegi della politica. Ma molti altri saprebbero disegnare una rapida via d’uscita dalla crisi. E però, Grillo candida le massaie e ‘la gente normale’ (con quali capacità, non si sa), Ingroia si perde nel suo nobile e asfittico giustizialismo (passatemi il termine).
Perciò, come previsto, chi apprezza le attuali politiche preferisce Monti. M5S beneficia del vuoto a sinistra, che suscita protesta. Solo Berlusconi centra il punto; e pur confusamente, per slogan, privo di credibilità personale, offre rappresentanza politica alla saggezza: persino a quella di Carlo De Benedetti (‘Nella guerra delle valute la BCE non difende l’Europa’).
Scrive Amartya Sen: “L’Europa … non solo di oggi, anche quella futura … vive una brutale tragedia… a causa della inflessibilità della moneta unica … e di una filosofia immensamente contro-produttiva di redenzione attraverso l’austerità”.
Berlusconi riesce a dire queste cose, e a trarne le conseguenze. Bersani no. Riuscirà Bersani a perdere un’elezione già vinta?