Martedì 5 febbraio a Bologna e il 9 a Parma per presentare In a time lapse, la "suite" del pianista torinese uscita il 22 gennaio scorso
Un ensemble di undici musicisti, per uno degli artisti più richiesti della scena musicale europea e non solo. Approda a Bologna, martedì 5 febbraio, Ludovico Einaudi, con la terza tappa del suo nuovo tour (il 9 febbraio anche a Parma, al Teatro Regio). L’appuntamento è al teatro Duse, alle 21, dove il compositore presenterà il suo ultimo lavoro, “In a time lapse”, accompagnato sul palco da un’orchestra composta da violini, violoncelli, viole, percussioni e live electronics.
Uscito il 22 gennaio, l’ album è composto da 14 brani, con una strumentazione che comprende pianoforte, archi, percussioni ed elettronica. Come nei precedenti lavori del compositore, si sviluppa come una suite, con un’idea che rimanda alla forma di un romanzo diviso in vari capitoli. Ogni brano ha la sua identità singola ma fa parte di un insieme, come un albero genealogico, in cui ogni ramo ha una relazione con un edificio centrale.
Ventunesimo disco del artista torinese, che da oltre vent’anni si divide tra colonne sonore, musiche da camera, per orchestra e per spettacoli di teatro e di danza, “In a time lapse” è un’esplorazione di nuove trame sonore e arrangiamenti, che fondono mondi musicali diversi in un linguaggio stratificato. Dalla musica barocca, alla pizzica salentina, dal suono romantico degli archi, alle percussioni all’elettronica.
Il lavoro si avvale, oltre ai musicisti che suonano regolarmente con Einaudi, tra cui il violoncellista Marco Decimo e il violinista e tamburellista salentino Mauro Durante, dell’orchestra I Virtuosi Italiani, dei percussionisti dell’Auditorium Parco della Musica di Roma e del grande violinista inglese Daniel Hope ospite in quattro brani.
Per presentare l’album, Einaudi sarà protagonista di concerti in un tour mondiale con un gruppo di undici musicisti: i violinisti Alice Costamagna, Svetlana Fomina, Federico Mecozzi e Caterina Boldrini, le viole Antonio Leofreddi e Laura Riccardi; al violoncello Marco Decimo e Redi Hasa, alle percussioni Riccardo Laganà, Alberto Fabris live electronics e il multistrumentista Francesco Arcuri.