“Il 23 gennaio Emmott ci ha scritto una mail che parlava testualmente di ‘una serata antiberlusconiana’. In un museo finanziato con risorse pubbliche, a dieci giorni dalle elezioni, non ci devono essere nè serate berlusconiane, nè serate antiberlusconiane”. Con questa accusa all’ex direttore dell’Economist, Bill Emmott, Giovanna Melandri, in una telefonata a “Piazza Pulita“, su La7, ribadisce la sua decisione di non far proiettare al museo romano da lei presieduto, il Maxxi, il lungometraggio “Girlfriend in a coma”. Il docufilm, firmato dallo stesso Elmott e dalla giornalista Annalisa Piras, è incentrato sullo sfacelo dell’Italia e sull’operato del governo di Berlusconi. Dalla decisione della Melandri, che ha scatenato veementi proteste, ha preso le distanze anche il Ministero dei Beni Culturali. Ma l’esponente del Pd non vuol sentir parlare di censura e si rende protagonista di una vivace polemica con Corrado Formigli: “Noi non abbiamo né bloccato, né censurato alcunché. La censura qui non c’entra proprio niente. L’Italia è piena di sale private che possono ospitare questo film. Il tema è la tutela e il rispetto delle istituzioni di tutti”. E aggiunge: “La cosa più curiosa di questa vicenda è che proprio nel trailer di quel film c’è una dichiarazione di Saviano, che dice testualmente: ‘Nel momento in cui distruggi l’autorevolezza delle istituzioni pubbliche, distruggi la democrazia’”. Il conduttore di “Piazza Pulita” contesta invece la mancata proiezione e nel corso della puntata propone uno stralcio di quattro minuti estrapolato dal film