Dopo le maxi multe a Barclays e Ubs, la Royal Bank of Scotland - secondo l'agenzia Bloomberg - chiuderà così la vicenda della manipolazione del tasso di interesse. "Le indagini sul Libor sono lungi dall’essere finite" fa sapere il Dipartimento di Giustizia americano che lo scorso agosto aveva convocato altre banche
Dopo le maxi multe a Barclays e Ubs la Royal Bank of Scotland (Rbs) – secondo l’agenzia Bloomberg – verserà 612 milioni di dollari per chiudere la vicenda Libor. L’istituto è finito sotto accusa da parte di varie autorità internazionale per la manipolazione del tasso di interesse (a breve termine e usato sul mercato interbancario londinese). Rbs pagherà alle autorità americane 325 milioni di dollari e un multa da 87,5 milioni di dollari all’inglese Fsa (Financial Service Authority). “Le indagini sul Libor sono lungi dall’essere finite” fa sapere il Dipartimento di Giustizia americano – che lo scorso agosto aveva convocato altre banche per riferire sulla manipolazione – commentando l’accordo raggiunto con Rbs. La banca, controllata per l’82% dai contribuenti inglesi, taglierà i bonus dei manager per far in parte fronte alla maxi multa . Con la riduzione dei bonus la banca recupererà 300 milioni di sterline.
I 612,6 milioni di dollari che Rbs pagherà includono un accordo da 150 milioni di dollari con il Dipartimento di Giustizia. Rbs fa sapere che che le violazioni al Libor sono legate a 21 dipendenti, che hanno quasi tutti già lasciato la banca. La Financial Service Authority mette in evidenza come i trader di Rbs negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in Giappone e a Singapore hanno cercato di manipolare il Libor fra il 2006 e il 2010. Rbs diventa la terza banca a patteggiare nell’ambito delle indagini sulla manipolazione del Libor: la multa si colloca a metà strada fra i 415 milioni di dollari pagati da Barclays in giugno e gli 1,5 miliardi di dollari comminati a Ubs.
L’anno scorso nello scandalo della manipolazione dei tassi di interesse erano finiti appunto Barclays (i cui vertici l’estate scorsa si sono dimessi uno dopo l’altro) e Ubs; in particolare l’istituto bancario britannico è tra gli istituti costretti a pagare risarcimenti a clienti cui sono state vendute in maniera irregolare assicurazioni di protezione sui pagamenti (Ppi), ed è tra quelli che l’autorità finanziaria britannica ha individuato aver venduto titoli derivati in modo irregolare a piccole e medie imprese nel Regno Unito. E anche emersa un’indagine su Barclays accusata di aver concesso un prestito al Qatar che avrebbe poi reinvestito i soldi in azioni della banca britannica. A causa dello scandalo Libor invece il colosso bancario svizzero Ubs – multato per un miliardo e mezzo di dollari lo scorso dicembre – ha chiuso il 2012 con una perdita netta di 2,5 miliardi di franchi svizzeri, pari a due miliardi di euro. Il risultato è peggiore delle previsioni degli analisti e va confrontato con l’utile netto di 4,1 miliardi di franchi svizzeri realizzato nel 2011.