Secondo il numero uno della Bce, "è importante che le banche centrali abbiano maggiori poteri di intervento, tra cui quello di rimuovere i top manager degli istituti di credito qualora necessario"
“Se l’istituzione di vigilanza avesse avuto più poteri, questo avrebbe aiutato”, questa la linea difensiva dell’ex governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, sul caso Monte dei Paschi di Siena. Secondo Draghi che ammette di aver “firmato io entrambe le ispezioni sul Montepaschi” effettuate da via Nazionale, “è importante che le banche centrali abbiano maggiori poteri di intervento, tra cui quello di rimuovere i top manager degli istituti di credito qualora necessario”.
“La creazione di un meccanismo di supervisione unico per le banche richiederà cambiamenti a livello nazionale perché i poteri dei supervisori siano effettivi”, ha affermato Draghi, “uno di questi poteri riguarda la facoltà di giudicare un manager appropriato e adatto al suo ruolo e di rimuoverlo se c’è la sensazione che, per svariate ragioni, non sia più adatto al ruolo”.
Liquidate come interferenze elettorali, poi, tutte le vicende che stanno venendo a galla in questi giorni. ”Le tante voci sulla vicenda del Monte dei Paschi dovrebbero essere liquidate come il classico rumore prodotto da una campagna elettorale”, ha detto il presidente della Bce.