Ieri sera l’europarlamentare del Pdl Lara Comi nel suo intervento a Servizio Pubblico ha citato il lavoro di educazione alla legalità che Ammazzateci Tutti sta facendo in Lombardia ed in particolare nella provincia di Varese. C’è un errore di fondo nel discorso fatto dall’onorevole Comi nel momento in cui afferma di stare affrontando il problema della ‘ndrangheta dal punto di vista culturale con i ragazzi di Ammazzateci Tutti. Per dar peso a questa sua affermazione cita indirettamente la manifestazione “Legalitàlia in Primavera” che ha avuto luogo per due anni consecutivi a Busto Arsizio (Va) e che ha visto protagonisti di un confronto costruttivo sui temi della criminalità organizzata oltre cinque mila studenti.
Come ex coordinatore, per cinque anni, del movimento antimafie Ammazzateci Tutti in Lombardia e come promotore, insieme a tanti altri ragazzi, della manifestazione “Legalitàlia in Primavera”, sorta sull’onda del meeting nazionale dei giovani antimafia “Legalitàlia” nato nel 2007 a Reggio Calabria in ricordo del giudice Antonino Scopelliti, non posso permettere una così facile strumentalizzazione in campagna elettorale del lavoro di educazione alla legalità portato avanti con fatica in questi anni nella regione oramai più mafiosa d’Italia. Un lavoro che con fatica ha saputo far crescere una coscienza civile ed un rigetto del malaffare tra centinaia e centinaia di giovani.
L’onorevole Lara Comi ha sì partecipato a due momenti organizzati da Ammazzateci Tutti nel varesotto, ma l’ha fatto perché invitata in qualità di membro della Commissione parlamentare europea antimafia con la richiesta esplicita di rappresentare in quel momento l’Istituzione europea al di là del colore del partito che le ha permesso di ricoprire tale ruolo. È a mio modo di vedere oltremodo indecoroso che l’onorevole Comi strumentalizzi in questo modo il nome di Ammazzateci Tutti ed il lavoro svolto in questi anni da diversi ragazzi portandolo come proprio vanto in un confronto elettorale televisivo.
Su una cosa concordo con l’intervento dell’onorevole Lara Comi: la ‘ndrangheta non è un problema di destra o di sinistra. Nessun partito però deve strumentalizzare il nome di un movimento antimafia per vantare il proprio impegno contro la criminalità organizzata. Impegno che non può e non deve essere anch’esso né di destra né di sinistra. Mi si obietterà la recente candidatura alla Camera dei deputati di Rosanna Scopelliti tra le fila del Pdl. A questa rispondo con il mio recente impegno nel sostenere alle primarie del centrosinistra Matteo Renzi e la mia successiva iscrizione al Partito democratico. Sia io che Rosanna Scopelliti, per una precisa norma dello Statuto di Ammazzateci Tutti, al momento della nostra scelta politica abbiamo abbandonato i nostri ruoli dirigenziali all’interno del movimento antimafia.
Che i candidati al ruolo di parlamentare facciano proposte concrete di disegni legislativi per incrementare la lotta alla criminalità organizzata ed assicurare una reale educazione alla legalità in tutto il Paese. Impegno che oggi è portato avanti solo dal lavoro dei volontari delle tante associazioni antimafia e che non può essere ridotto a merce di vanto per una campagna elettorale.