E’ stato accolto il legittimo impedimento. Il processo d’appello sul caso Mediaset è stato rinviato a dopo le elezioni. I giudici della Corte d’Appello di Milano hanno quindi accolto la richiesta avanzata da Silvio Berlusconi e dai suoi difensori, alla quale si sono associati anche il procuratore generale e il legale di parte civile .
I giudici nel motivare la loro decisione hanno considerato che la campagna elettorale è in “fase conclusiva” e tutti i candidati sono, peraltro, impegnati in interventi in emittenti radio e tv. Interventi regolati dalla legge sulla par condicio, legge che ha determinato l’aggiornamento del processo a dopo il voto. Sia l’imputato che i suoi difensori infatti, in quanto candidati alle prossime elezioni, nel fax pervenuto nei giorni scorsi alla cancelleria del tribunale di Milano, avevano illustrato il calendario con i loro impegni: Berlusconi deve partecipare a una trasmissione televisiva l’8 febbraio, dopo di che ha una intervista con un quotidiano e la sera ha un altro impegno in tv. Anche Niccolò Ghedini e Piero Longo hanno segnalato di avere un impegno per la stessa mattina per un’intervista televisiva. Allegata anche la documentazione relativa agli impegni del 15 e del 22 febbraio prossimi.
La prossima udienza è quindi fissata per il primo marzo, dopo il voto, quando ci sarà la requisitoria del procuratore generale, l’intervento delle parti civili ed eventuali dichiarazioni spontanee. Nelle udienze del 2, del 9 e del 16 marzo sono previste le discussioni delle difese, mentre il 23 marzo sono previste le eventuali repliche e la sentenza. Berlusconi ha anche annunciato la sua intenzione di rilasciare dichiarazioni spontanee il primo marzo.
Il Cavaliere e i suoi difensori hanno avanzato la richiesta di legittimo impedimento anche per l’udienza del processo Ruby fissata per l’11 febbraio.